L'intervista rilasciata alcuni giorni fa al Corriere della Sera da Juan Pablo Monedero, uno dei principali fondatori del movimento spagnolo "Podemos", appare quanto mai utile per muovere i primi passi nella comprensione delle ideologie di fondo alla base del fenomeno che ha stravolto il panorama politico spagnolo alle ultime elezioni amministrative (e che giura di fare lo stesso alle politiche del prossimo novembre).
La prima intenzione di Monedero, docente dell’università di scienze politiche di Madrid, è quella di distinguere il partito da lui co-fondato dall'altro movimento "fratello" e per certi versi capostipite del genere, vale a dire l'italiano Movimento 5 Stelle; e lo fa con una lettura iniziale piuttosto lucida: "Un partito non può dipendere da un uomo solo, i grillini hanno fallito nel processo di costruzione di un’alternativa".
Un'osservazione puntuale, che mira a chiarire il limite più evidente della creatura lanciata da Grillo, e più volte sottolineato sulle pagine di Agenzia Radicale, vale a dire l'assenza di una prospettiva di concreta proposta politica, che possa andare al di là del mero ribellismo. Peccato, però, che una volta formulata questa valutazione, lo stesso Monedero finisca col cadere in una serie di contraddizioni nell'opera di delineare le tre grandi differenze tra il suo movimento e quello dei 5 stelle.
Primo: Podemos trova fondamento nel movimento degli "indignados", che "ha trasformato la lettura della crisi nel racconto di una frode, ha denunciato i politici come persone che non rappresentano i cittadini e i banchieri come ingordi e nemici della democrazia". Tutti elementi che sono chiaramente rintracciabili a piene mani nella propaganda grillina sin dai suoi primi passi. Così come la questione che per Monedero costituisce la seconda differenza tra Podemos e M5S, ossia che il nucleo fondatore del movimento spagnolo "arriva dalla scienza politica e dalla militanza politica".
Sul secondo fronte, quello della militanza, le analogie tra i due partiti sono in realtà abbastanza chiare: il M5S, infatti, fa il suo ingresso sulla scena politica solo dopo aver costruito per diversi anni una fitta rete di gruppi di attivisti - i cosiddetti Meetup - sparsi in tutto il territorio italiano (non a caso i primi successi di Grillo si registrano nelle tornate elettorali locali).
Per quanto riguarda il primo aspetto, la provenienza dalla scienza politica, invece, se da un lato può riconoscersi che i 5 stelle non hanno potuto usufruire del medesimo sostegno accademico di cui ha goduto Podemos, dall'altro lato c'è da notare che anche attorno al M5S sono in seguito venuti ad aggregarsi personalità più o meno riconducibili al settore della scienza politica (si pensi al ben noto professor Becchi), e che soprattutto la mancanza iniziale di tale supporto non ha impedito lo sviluppo all'interno della ideologia grillina delle stesse letture che Monedero considera frutto di un'approfondita analisi dei processi sociali da parte degli accademici spagnoli: la crisi della democrazia rappresentativa, dei partiti, dell'asse destra-sinistra, e via discorrendo.
La terza ed ultima differenza che Monedero individua tra Podemos e M5S è che i post-indignados spagnoli sono coscienti "che l'elemento più importante delle nostre costituzioni è l'antifascismo", e tutto ciò colloca Podemos, nonostante la crisi dell'asse destra-sinistra, nell'ambito di una famiglia politica "che ci consente di riconoscere che il meglio della nostra società l'ha costruito la sinistra".
E' evidente che tale affermazione - peraltro piuttosto presuntuosa - trae origine dalla solida formazione marxista del co-fondatore di Podemos, e che un'altrettanto palese profonda matrice di sinistra non è rilevabile nel pensiero dei leader del M5S. Tuttavia, anche sotto questo aspetto, non si può non constatare che pure il movimento fondato da Grillo, a dispetto dei proclami sulla sparizione di ogni distinzione tra destra e sinistra, per idee e base sociale finisce per collocarsi nella parte sinistra dello spettro politico, costituendo un'ulteriore similitudine - seppur attenuata - con gli indignati di Podemos.
Ma la somiglianza più chiara tra i due fenomeni politici si rintraccia ascoltando le parole sloganistiche di Monedero sulle proposte di presunta alternativa di Podemos: possiamo ("podemos") dichiarare su tutto il territorio nazionale un piano di emergenza abitativa, finirla con i privilegi dei politici in ambito giudiziario, lavorativo e delle pensioni d'oro, finirla con la frode fiscale ed equiparare le tasse alla media europea, obbligare i ricchi a pagare le tasse, interrompere la trasformazione della Bce in una filiale della Bundesbank ecc.. Tutti spot, nonostante i distingui, sentiti e risentiti.
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