Renzi in nero, Alfano in blu scuro, Franceschini pure; Orlando, pare dalle foto, un sobrio gessato con cravatta rossa. Tutti e sette gli uomini, comunque, sfoggiavano inamidate camice bianche. Molto classico, niente di eccentrico per il nostro neopremier e la sua squadra di maschietti neoministri, a meno che il tocco di originalità non si trovasse nelle calzature, che ne so, del tipo modello cowboy sotto pantalone a sigaretta o scarpe da ginnastica ben mimetizzate.
Probabilmente non lo sapremo mai, quantomeno non dal Corriere della Sera, i cui titoli si sono concentrati sul blu elettrico scelto da Boschi contro il più timido rosa sfoggiato da Mogherini. Quanta trippa per gatti, oggi, con ben otto ministre di cui descrivere il look.
Chissà perchè, in questo Paese la stampa è così fissata con gli abiti scelti e indossati dai suoi politici. Certo, non che ci siano approfondite documentazioni sulla moda seguita dai vari Brunetta, Veltroni, Vendola o Berlusconi (sisi, c'è la bandana è vero, ma quella, dai, faceva troppa gola), ma, nei momenti salienti della vita istituzionale e politica italiana, non sfugge mai all'occhio attento dell'informazione la fondamentale questione del vestiario indossato dalle politiche nostrane.
Notizia golosa per il popolo italiano timoroso che non venga al meglio rappresentato il made in Italy nei luoghi che contano? Ansia di smentire l'assunto secondo cui l'apparenza inganna e dunque le ballerine della neoministra Madia sono un simbolo di quanto semplice sarà il cammino d'ora in avanti? O sarà invece la solita, vecchia concezione delle donne cementata nel muro dello stereotipo di genere per cui l'operato delle ministre è comunque inscindibile dal tailleur indossato? Ai poster l'ardua sentenza.
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |