“L'unico atto per il quale sarà ricordata questa legislatura”: così la radicale Donatella Poretti ha definito il via libera della Camera alla proposta di legge che equipara i diritti dei figli naturali a quelli dei legittimi (cioè nati all'inteno del matrimonio). Con 366 voti favorevoli, 31 contrari e 58 astenuti il Ddl, approvato senza modifiche in terza lettura dall'aula di Montecitorio, è diventato pertanto legge.
In questa si stabilisce che “la parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”.
Secondo quanto stabilito dal provvedimento, il figlio “nato fuori del matrimonio può essere riconosciuto” dalla madre e dal padre “anche se già uniti in matrimonio con altra persona all'epoca del concepimento” e il riconoscimento “può avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente”.
Viene inoltre riconosciuto ai figli naturali il vincolo di parentela con tutti i parenti e non solo con i genitori: in caso di morte di questi ultimi, dunque, potranno essere affidati ai nonni e non dati in adozione come accade oggi. L'articolo 1 introduce poi “i diritti e i doveri del figlio”, modificando di fatto l'articolo 315 del codice civile: il figlio “ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni”, ma deve, da parte sua, “rispettare i genitori e deve contribuire, in relazioni alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa”.
Qualche riserva è stata espressa dall'Udc a proposito dell'inserimento nella norma della possibilità di riconoscimento, anche se sottoposto alla decisione di un giudice, dei bambini nati da persone legate da vincolo di parentela fino al secondo grado: per i centristi questa riformulazione dell'art. 251 del codice civile rappresenta uno “sdoganamento dell'incesto”, un “ossequio – dichiara Alfredo Mantovano (pdl) - a quell’ideologia sessantottina che continua a fare danni”.
La revisione di alcune delle norme in materia viene infine affidata a una delega al governo da attuare entro un anno: il ministro Andrea Riccari ha perciò istituito una commissione ad hoc incaricata di mettere a punto le norme di attuazione. Intanto in tutti gli articoli del codice civile le parole 'figli legittimi' e 'figli naturali' verranno sostituite da una semplice e unica dicitura: figli. (red)
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