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24/12/24 ore

Gay, asilo politico ma con "discrezione"


  • Livio Rotondo

Secondo il rapporto di Fleeing Homophobia, associazione che si occupa di monitorare la condizione delle persone lgbt nel mondo, delle circa 10mila domande di asilo politico pervenute nei paesi europei per motivi di discriminazione sessuale, solo 1\5 vengono approvate.

 

Per oltre 8mila persone, dunque, definirsi apertamente omosessuali davanti ad una commissione straniera non basta; a volte viene consigliato, in busta chiusa, alle persone che non hanno ricevuto il visto d’ingresso, di nascondersi nel loro paese d’origine secondo il principio definito di “discrezione”.

 

A volte, poi, tanta è la 'discrezione' che molte delle persone a cui viene negato l’ingresso si nascondono talmente bene nel proprio paese da non essere mai più ritrovate. Tutt’oggi nel mondo 76 paesi puniscono la pratica omosessuale con pene dure e umilianti; qualche volta la punizione prevista per queste persone che 'offendono la morale comune' è la pena capitale.

 

Si calcola ad esempio che in Iran, dal 1979, siano state giustiziate ufficialmente per la loro omosessualità circa 12mila persone. Numerose sono le pratiche messe in atto dai governanti per limitare, punire e rieducare la morale di questi giovani corruttori; uno dei più 'folcloristici' è quello di tappare l’ano con una forte colla: la persona sottoposta a questo trattamento morirà tra lancinanti dolori (Iran).

 

In altri paesi la punizione può variare dalla lapidazione all'impiccagione, dall'ergastolo all'isolamento civile; oppure si prova, in buona fede, a 'rieducare' a suon di botte e torture. E intanto continuano i respingimenti  delle richieste di asilo da parte delle autorità europee.

 

Nonostante fiumi di norme vengano redatte in materia, si può essere respinti perché 'non troppo gay'. L’asilo politico viene quindi deciso da una commissione medica e psicologica (anche se dal 1990 la commissione mondiale della sanità ha escluso la problematica omosessuale dalle dispute mediche), nominata per indagare la veridicità delle affermazioni contenute nelle domande di asilo.

 

Così, se fino a pochi mesi fa era consentito il test fallometrico, che analizzava la risposta sensoriale di un individuo davanti a video porno, oggi in Olanda possono chiedere quando è l’ultima volta che si ha avuto un coito, in Bulgaria se si è passivi o attivi, in Svizzera  di descrivere la posizione preferita in un rapporto sessuale o se si conosce quel particolare Bar gay in una delle capitali europee…e guai a non saperlo.


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