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18/05/24 ore

Iran: il velo nero della censura su Google e Gmail



Il più grande motore di ricerca sul web e la casella di posta elettronica più usata al mondo costrette ad indossare il nero e pesante burqa della censura. Le autorità iraniane hanno infatti bloccato l'accesso a Google e a Gmail, nell'attesa di lanciare un nuovo servizio Intranet nazionale: le restrizioni al browser di Mountain View riguarderebbero il protocollo https (https://www.google.com).

 

"A causa delle continue richieste del popolo – ha spiegato con un sms inviato ai telefoni cellulari il consigliere della Procura iraniana, Abdolsamad Khoramabadi - l'accesso a Google e Gmail verrà filtrato a livello nazionale. Saranno filtrati fino a ulteriore comunicazione".

 

L'avviso delle restizioni non è apparso sul sito web di Google e tantissimi iraniani, soprattutto imprenditori e uomini d'affari, che comunemente usano Gmail per comunicare con le compagnie straniere, hanno di conseguenza riscontrato difficoltà di accesso alla casella di posta.

 

Già qualche giorno fa era stato il Washington Post a dare la notizia secondo cui le autorità iraniane, per difendersi dai cyberattacchi e contenere l'influenza occidentale, sembravano aver studiato la realizzazione di una rete internet nazionale che filtrasse le informazioni online 'pericolose' per il governo di Ahmadinejad.

 

Secondo quanto rivelato dal quotidiano, i ministri iraniani della comunicazione e delle informazioni avevano infatti svelato il piano che prevedeva di mettere offline i dati delle agenzie principali del paese (ricerca nucleare, difesa, ecc) per poi trasferirli entro fine settembre sulla nuova rete.

 

Mohammad Soleimani, un dirigente della Commissione del parlamento iraniano, ha in seguito confermato l'esistenza di questo 'piano', specificando anche che la nuova stragegia non sarà un ostacolo per accedere alla rete mondiale. “Tagliare l'accesso a internet – ha dichiarato - non è assolutamente possibile o auspicabile e sarebbe come se decidessimo di imporci delle sanzioni da soli; non sarebbe logico". (red)


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