Il percorso del tema del fine vita in Italia si trova a un bivio importante della sua storia: domani, 23 ottobre 2018, si terrà a Roma l’udienza a seguito di dubbio di costituzionalità sollevato dalla Corte di Assise di Milano nel processo a carico di Marco Cappato davanti alla Corte Costituzionale.
Il caso è quello ormai noto che riguarda una battaglia condotta da Cappato insieme a Dj Fabo cui attraverso un’azione di disobbedienza civile offrì, su sua richiesta, assistenza al suicidio, contravvenendo l’art. 580 del Codice penale, denominato proprio “Istigazione o aiuto al suicidio”.
Il procedimento è basato sulle indicazioni comprese da un codice risalente al periodo fascista, prima ancora della nascita della Costituzione, quando le libertà individuali non avevano vissuto la “primavera” dei diritti civili. Infatti, moltissimi articoli di quel codice sono stati poi aboliti per adeguare la nostra normativa penale allo spirito del tempo.
In difesa della libertà di autodeterminazione e della libertà di scelta, Cappato ora rischia fino a 12 anni di carcere. Dopo il suo atto di disobbedienza civile, è stato giudicato in primis dalla Corte di Assise di Milano, che ha emesso lo scorso febbraio una ordinanza di remissione alla Consulta, che sarà chiamata a definire una volta per tutte se il reato di aiuto al suicidio è ancora conforme alla Costituzione italiana. (fonte Associazione Luca Coscioni)
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