Che fine faranno i temi legati alla libertà di ricerca scientifica e le libertà civili con il “governo del cambiamento”? La sensazione che non tiri una bella aria è palpabile. Su questioni, per esempio, come la rimozione dei divieti alla ricerca sul genoma umano e vegetale e sugli embrioni e le libertà su eutanasia, droghe e gestazione non si fa il minimo accenno nel cosiddetto “contratto”. C'è quindi il fondato rischio che venga insabbiato tutto, aggravando il ritardo della ricerca italiana e protraendo i drammi di tante persone di fronte a proibizioni insensate.
L'Associazione Luca Coscioni in proposito lancia l'allarme e nel contempo rinnova il suo impegno. L'obiettivo è più che mai quello di promuovere questi temi nell'agenda "di una politica spesso distratta o ostile, a partire dalla discussione delle leggi di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia e della cannabis, già iscritte all'ordine del giorno del Parlamento e in attesa di essere esaminate (nel caso dell'eutanasia, da quattro anni e mezzo)".
È possibile infatti che queste urgenze, eluse dal governo, siano affidate al libero dibattito del Parlamento, davanti a cittadini che hanno il diritto di essere informati su temi centrali per la propria vita e per il futuro stesso della democrazia. Del resto “il Parlamento – dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato - sulla carta ha i numeri per continuare a conquistare riforme civili e di libertà e, oltre ai numeri, ha anche, almeno, due proposte di legge d’iniziativa popolare la cui certezza della calendarizzazione, dopotutto, anche se di competenza parlamentare, rientra nel contratto di Governo”.
Più in particolare, una prima agenda da sottopporre alle istituzioni si sostanzia nei seguenti punti:
1. Aggiornamento annuale dei Livelli essenziali di assistenza e del Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi con relative tariffe;
2. Adempimenti di Governo sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento - decreto entro il 30 giugno;
3. Riforme per una sanità che rispetti il principio di equità nell’accesso alle cure;
4. Modifiche della Legge 40: ricerca sugli embrioni non idonei per una gravidanza, donazione per finalità di riproduttive di blastocisti in sovrannumero;
5. Disabilità: a partire dalla piena applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, alla rimozione delle barriere architettoniche con politiche idonee per la una vita indipendente;
6. Finanziamenti alla ricerca, promozione del metodo e della cultura scientifica;
7. Accesso delle Università ai bandi europei di ricerca sulle malattie rare;
8. Implicazioni della normativa privacy anche nell’ambito della ricerca;
9. Calendarizzazione delle proposte di legge iniziativa popolare promosse dall’Associazione e depositate alla Camera relative alla regolamentazione dell’eutanasia e la legalizzazione della cannabis per tutti i fini e la depenalizzazione dell’uso e possesso personale degli stupefacenti illegali.
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