Il provvedimento – come denunciava il tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato - “è uscito dal radar dei partiti” e salvo miracoli non vedrà la luce in questa legislatura, malgrado la questione resti centrale nel vissuto quotidiano, come dimostra la storia di Loris Bertocco, che ha imboccato la strada svizzera per mettere fine alla propria vita con l'eutanasia, dopo anni segnati dalle conseguenze di un incidente stradale. Il decesso è avvenuto in una clinica di Zurigo.
In una lettera - pubblicata da 'La Repubblica' e che qui di seguito rilanciamo - Loris Bertocco racconta la sua storia - culminata con la decisione di morte volontaria - non mancando di sottolineare il suo appello “in favore di una legge sul testamento biologico e sul fine vita di cui si parla da tanto, che ha mosso qualche passo in Parlamento, ma che non si giunge ancora a mettere in dirittura d’arrivo”.
"Sono Loris, vi chiedo la possibilità di accompagnarmi in questo percorso e vi racconto la mia storia.
Sono nato a Dolo il 17 giugno del 1958 e nel 1977 frequentavo l’Istituto Tecnico. Il 30 marzo 1977 ho fatto un incidente stradale che avrebbe potuto portare delle conseguenze di poco conto. Un’automobile mi ha investito mentre ero in cicIomotore. In realtà l’incidente ha avuto delle conseguenze molto gravi e nell’impatto c’è stata una frattura delle vertebre C5 C6 e sono rimasto completamente paralizzato...."
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