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16/11/24 ore

Leggi 40 e diritti umani: il Governo non ha capito, la Chiesa è contrariata



Reduce da una giornata non proprio facile in tema di tasse sul vizio introdotte con un decreto poi bloccato prima ancora di nascere, il ministro della Salute Balducci cerca “chiarimenti giurisprudenziali” sul fronte della Legge 40, definita dalla Corte Europea per i diritti umani "incoerente". In poche parole si parla di ricorso contro la decisione dei giudici di Strasburgo. Dal canto suo il cardinale Bagnasco trova singolare che la legge italiana sia stata superata e surclassata.

 

Balduzzi, parlando a margine di un convegno sul gioco d’azzardo, ha candidamente ammesso di aver fatto una “lettura frettolosa” della sentenza dei Giudici di Strasburgo. Ma questo non gli ha impedito di delineare gli scenari futuri.

 

“Credo – ha detto il ministro della Salute - che sia forse opportuna una richiesta di un punto giurisdizionale fermo per quanto riguarda la Corte europea dei diritti dell'uomo e che dunque un ricorso da parte del nostro Paese valga proprio a consolidare un punto di riferimento. Ci sono poi dei profili di carattere processuale - ha aggiunto - che andrebbero attentamente monitorati perché è chiaro che si riferiscono non solo al caso di specie ma a tutti i casi possibili. Siccome stanno aumentando le ipotesi di confronto tra ordinamenti, quello italiano e quello del Consiglio d'Europa, credo che anche sotto questo profilo un nostro ricorso potrebbe servire a un chiarimento giurisprudenziale''.

 

Non poteva mancare il pronto intervento del Cardinale Bagnasco, secondo cui "bisogna ripensarci a livello nazionale, sia di tecnici sia di esperti, sia per merito sia per metodo perché non si è passati attraverso la magistratura italiana: c'è stato un suo superamento, un surclassamento. E' singolare", ha aggiunto il porporato.

 

Di tutt'altro avviso Emma Bonino, che parla invece di "un colpo molto duro all’intero impianto della legge italiana, proibizionista. Un impianto che rende la fecondazione assistita molto difficile nel nostro paese, da cui è scaturito, poi, il fenomeno di molte coppie italiane che si recano in altri paesi europei".

 

"Adesso - sottolinea la senatrice radicale - lo Stato 'condannato', ovvero l’Italia, deve adeguare lo strumento legislativo, quindi la Legge 40, perché sia consono e rispettoso dei diritti umani, posto che la sentenza dice che la Legge 40 viola l’articolo 8".


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