Il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale: è quanto ha stabilito la Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita in cui si vieta di ricorrere alla donazione di ovociti e spermatozoi esterni alla coppia per concepire un figlio in caso di infertilità assoluta.
Ad assestare un duro colpo a una legge sulla quale, negli ultimi anni, la Corte era già stata chiamata a pronunciarsi in merito alla conservazione degli embrioni, alla diagnosi pre-impianto a al numero di embrioni da impiantare nell’utero materno, il caso di tre coppie impossibilitate ad avere figli e a cui la normativa italiana aveva impedito l’eterologa.
Nel maggio 2012 la Corte costituzionale decise di rimandare gli atti ai tribunali rimettenti, per valutare la questione in base alla sopravvenuta sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla stessa tematica. A distanza di quasi 2 anni, oggi, i giudici hanno stabilito l’illegittimità di quella che è stata definita dai legali delle coppie la norma “simbolo” della legge 40.
Una sentenza, quella della Consulta, attesa da tutte quei cittadini e quelle cittadine italiane che, a causa di un’infertilità assoluta, avevano abbandonato la speranza di avere un bambino nel proprio Paese grazie alla fecondazione eterologa.
Quest’ultima, peraltro, fino al 2004, anno in cui fu ‘messa la bando’ a seguito dell'emanazione della legge 40, era largamente diffusa in Italia, dal momento che per molte persone rappresentava l’unica possibilità di essere genitori. A questi uomini e a queste donne, ora, verrà finalmente riconosciuto il proprio diritto.
Ma ci sono ancora altre parti contestate della Legge 40 che rimangono in vigore, come il divieto di accesso alla fecondazione assistita per coppie fertili ma portatrici di patologie genetiche: sulla questione il Tribunale di Roma ha sollevato dubbi di legittimità costituzionale accogliendo due ricorsi e, proprio per questo motivo, spiegano dall’Associazione Luca Coscioni - il cui segretario, Filomena Gallo, assiste una delle coppie che ha fatto ricorso contro il divieto per l'eterologa - a breve “deve essere fissata un’udienza della Consulta in merito”.
Restano poi in piedi anche il divieto di accesso alla fecondazione assistita per single e coppie dello stesso sesso, e quello di ricerca su embrioni non idonei alla gravidanza: “Anche in quest’ultimo caso – sottolinea l’associazione radicale – è attesa un’udienza della Corte Costituzionale, probabilmente dopo il 18 giugno, quando è chiamata a pronunciarsi la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo”.
Per il momento però, la decisione di oggi ha segnato un punto nella battaglia per l'affermazione delle libertà civili in Italia. (F.U.)
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