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16/11/24 ore

Prostituzione, l'Abruzzo punta al 'Love parking'



L'Italia e la prostituzione: un binomio complicato perché nel Belpaese il mestiere più vecchio del mondo, così come tanti altri fenomeni, non è quasi per niente regolamentato. Dopo la proposta del sindaco leghista di Mogliano Venero di riaprire le 'case chiuse' e abrogare la tanto discussa legge Merlin, cominciano dunque a fioccare iniziative e idee – alcune poco ortodosse – per autoregolamentare e mettere un freno ad una situazione di “degrado, un biglietto da visita capace di influenzare negativamente i flussi turistici, un allarme sociale”, così come è stata definita da alcuni sindaci abruzzesi.

 

Così, ad esempio, Attilio di Mattia, primo cittadino di Montesilvano, vorrebbe prendere in prestito la soluzione svizzera al marciapiedi: un 'Love parking' costituito da tanti 'box del sesso', “un parcheggio – spiega il sindaco – dove consumare il rapporto sessuale in sicurezza”.

 

Molti penseranno sia un incitamento al fenomeno – sottolinea di Mattia – ma non lo è: me lo chiedono a gran voce le mamme, che non vogliono uscire con i loro bambini e mostrare loro questo degrado: cosa devo fare? Abbiamo provato a multare i clienti ma il fenomeno non è diminuito”.

 

Per cui il sindaco ha deciso di chiedere entro fine anno ai suoi cittadini di manifestare il proprio assenso all'iniziativa tramite un referendum, anche perchè pare che “in un sondaggio realizzato da un giornale locale, 9 su 10 siano a favore”.

 

Certo, i rischi non sono pochi: bisognerebbe scegliere in maniera accurata le zone da adibire ai parcheggi 'speciali', intensificare i controlli, scovare e perseguire eventuali organizzazioni criminali che gestiscono le prostitute. Un lavoro complesso, che si potrebbe probabilmente semplificare invalidando o riscrivendo da capo una legge infruttuosa e vecchia di 55 anni.


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