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16/11/24 ore

Cittadinanza: cambiare si deve, si può!


  • Francesca Pisano

Non sono mancati gli orpelli della retorica buonista né, tantomeno, una valanga di sconcertanti attacchi verbali di stampo razzista, ad accompagnare la scelta di Cécile Kyenge come ministro per l’integrazione da parte del Governo Letta.

 

Donna di origine congolese, divenuta medico in Italia, dopo aver vissuto anche una fase iniziale da “irregolare” per le difficoltà ad ottenere i documenti necessari, Cécile Kyenge si è impegnata nell’attività politica italiana fino ad arrivare alla nomina al dicastero per l’integrazione. Rivendicando giustamente con fierezza il suo essere nera e non di colore, ha manifestato, fra le prime dichiarazione ufficiali da neoministra, l’intenzione di promuovere una riforma della legge numero 91 del 1992 in materia di cittadinanza.

 

Il nostro ordinamento infatti, focalizzando l’attenzione sul legame di sangue e sul diritto di filiazione, àncora l’acquisizione della cittadinanza al principio dello ius sanguinis e non a quello dello ius soli. Per questo, il minore nato all’estero da genitori italiani è riconosciuto cittadino alla stessa stregua di colui che nasce in Italia da genitori italiani. Lo stesso vale per il minore che abbia un genitore italiano e uno straniero. Quello italiano fra i due infatti trasmette la cittadinanza, a prescindere dal luogo in cui sia nato il figlio.

 

Ma per i figli di genitori entrambi immigrati, il cammino è impervio e non premia chi nasce, si forma, cresce e vive con gli altri sul territorio della Repubblica. Per questi casi la legge sancisce che il minore deve aver risieduto in Italia senza interruzioni per diciotto anni e presentare al Comune di residenza, entro il compimento del diciannovesimo anno, una dichiarazione nella quale manifesti la volontà di diventare cittadino italiano. Requisito importante è inoltre il permesso di soggiorno, annotato su quello dei genitori, dalla nascita e la registrazione all’anagrafe del comune di residenza.

 

Oltre al principio dello ius sanguinis, esiste però in Italia anche qualche forma “impura” di ius soli. La legge prevede infatti che il minore nato in Italia da genitori apolidi o ignoti ottenga automaticamente la cittadinanza, così come chi nasce in Italia e non possa ricevere la cittadinanza dei genitori, in base alle norme vigenti nel Paese d’origine. Lo stesso avviene per i figli di ignoti che vengono trovati nel territorio italiano nel caso in cui siano stati abbandonati.

 

Un’altra ipotesi è quella per la quale può diventare cittadino il minore che convive con il genitore che ha acquistato o riacquistato la cittadinanza; tuttavia, spesso il concetto di convivenza può non essere di facile determinazione, quando ad esempio i coniugi vivono separati per motivi di lavoro.

 

Una riforma della legge 91 che attribuisca rilevanza alla nascita sul territorio della Repubblica e che superi l’ostacolo della necessaria ininterrotta residenza fino alla maggiore età, significherebbe la soluzione di problematiche di fondamentale importanza durante la crescita e la costruzione del futuro del minore e della società. Nascere o crescere in un Paese vuol dire sentirsi parte di quella cultura, avere quella lingua madre, aver frequentato quelle scuole, con quel programma formativo; significa sentirselo dentro, quel Paese. Ed essere giudicati stranieri in casa propria è una condizione che nessuno vorrebbe mai vivere.

 

Sotto la spinta di rinnovate esigenze sociali che è necessario coinvolgere e valorizzare se si vuole rilanciare la crescita e lo sviluppo in Italia, il Governo Letta ha inserito nel Decreto-Legge n.69 del 21 giugno 2013, il c.d. “Decreto del Fare”, alcune misure per la semplificazione del procedimento per l’acquisto della cittadinanza per la persona che sia nata in Italia da genitori stranieri.

 

Infatti, nel caso in cui l’interessato abbia raggiunto la maggiore età e i genitori o l’Ufficiale della Pubblica Amministrazione non abbiano ottemperato agli obblighi necessari, egli potrà comunque dimostrare il possesso dei requisiti attraverso “ogni altra idonea documentazione”. Inoltre, viene stabilito che gli Ufficiali di Stato civile devono comunicare alla persona interessata che ha raggiunto la maggiore età, la possibilità di esercitare il diritto di diventare cittadino entro il compimento dei diciannove anni. Un’eventuale inadempienza di questo tipo da parte dell’autorità può essere superata esercitando il diritto anche oltre questa data.

 

L’attuale legislatura ha comunque già intrapreso un percorso sulla tematica del diritto di cittadinanza con la Proposta di Legge n. 463 presentata lo scorso 21 marzo presso la Camera dei Deputati. Essa include fra i firmatari proprio il ministro Kyenge. La relazione illustrativa che accompagna il testo fa riferimento alla necessità di assicurare un futuro al mezzo milione di “nuovi italiani” nati sul territorio della Repubblica da genitori stranieri.

 

La proposta mira ad attribuire la cittadinanza a coloro che siano nati in Italia e che abbiano genitori stranieri dei quali almeno uno sia nato sul territorio della Repubblica, oppure al minore il cui il genitore sia nato all’estero, ma sia regolarmente residente in Italia da almeno cinque anni prima della nascita del figlio.

 

È inoltre previsto il riconoscimento della cittadinanza a colui che sia nato nel territorio della Repubblica o vi abbia fatto ingresso entro il decimo anno di età, a condizione che abbia compiuto un ciclo scolastico oppure un percorso di formazione professionale valido secondo le leggi dell’ordinamento italiano.

 

Il tetto dei dieci anni è stato fissato per evitare che vengano inviati in Italia bambini ancora minori di questa soglia di età e che siano esposti a rischi con lo scopo di ottenere la cittadinanza. Si fa inoltre riferimento al fatto che siano i genitori a esprimere una dichiarazione di volontà e, per evitare che l’acquisto della cittadinanza risulti imposto, viene specificato che il soggetto direttamente interessato potrà rinunciare alla cittadinanza italiana, entro due anni dal raggiungimento della maggiore età...

 

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