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16/11/24 ore

Abolito l'ergastolo, la riforma penale di Papa Francesco



Abolito l'ergastolo, almeno nello Stato del Vaticano. Papa Francesco ha infatti deciso, con Motu Proprio, di abolire il carcere a vita, sostituendolo con la pena della reclusione da 30 a 35 anni. Un altro passo sul cammino del rinnovamento, quello compiuto dal Pontefice nell'ambito della riforma del diritto penale in vigore a Città del Vaticano, che – recita la Lettera Apostolica di oggi – si pone “in continuità con le azioni itnraprese a partire dal 2010, durante il pontificato di Papa Benedetto XVI”.

 

Le nuove norme, che tra le altre cose contemplano l'introduzione del reato di tortura e una ridefinizione dei delitti contro l'umanità - prevedendo punizioni specifiche per delitti come genocidio e apartheid - mirano a “prevenire e contrastare la criminalità” attraverso “l'adozione delle misure di cooperazione adeguate alle più recenti convenzioni internazionali”.

 

Molto significativo, poi - viste le turbolenze che ha riguardo sta vivendo la Chiesa negli ultimi anni - che con le leggi varate dal Pontefice, che entreranno in vigore il prossimo primo settembre, venga rafforzato il sistema penale per quanto riguarda i delitti contro i minori: tra questi sono stati inseriti la vendita, la prostituzione, l'arruolamento e la violenza sessuale a sanno dei minori, ma anche la pedopornografia e la detenzione di materiale pedopornografico.

 

Ad essere assoggettati alle nuove norme, a parte gli officiali e i dipendenti della Curia Romana, saranno anche il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, i nunzi apostolici e i dipendenti di istituzioni a questa collegati che non si trovano sul territorio dello Stato di Città del Vaticano.

 

Il Motu Proprio ha inoltre introdotto “un sistema sanzionatorio a carico delle persone giuridiche, per tutti i casi in cui esse profittino di attività criminose commesse dai loro organi o dipendenti, stabilendo una loro responsabilità diretta con sanzioni interdittive e pecuniarie”.

 

Sono stati infine inseriti nella riforma i principi generali del giusto processo, le pene contro reati internazionali di riciclaggio e terrorismo e, vedi Vatileaks, l'aumento delle pene per la sottrazione di documenti riservati dagli uffici vaticani, nel caso i documenti abbiano particolare rilievo.


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