E' un “dovere di umanità” consentire la sedazione terminale quando il corpo del malato è in preda a “prolungate agonie” o “dolori insopportabili”. Ecco perchè la Francia di Hollande ha deciso di dare il via libera, per la prima volta, all'eutanasia per i pazienti in fin di vita.
“Per richieste insistenti, lucide e ripetute della persona, colpita da una malattia per la quale tutte le cure sono diventate inoperanti e sono state avviate le cure palliative, una decisione medica legittima deve essere presa di fronte a situazioni cliniche eccezionali” scrive infatti il Consiglio etico dell'Ordine dei Medici d'oltralpe specificando però che i casi clinici in cui le normali terapie non sono più efficaci devono essere accertati da un'equipe di medici, e non da uno solo, secondo criteri ancora da stabilire.
La legge Leonetti contro l'accanimento terapeutico, vigente in Francia dal 2005, spiega ancora l'Ordine, “risponde alla maggior parte dei casi di fine della vita ma non offre soluzioni a certi casi di agonie prolungate o con dolori psicologici e/o fisici che, nonostante i mezzi applicati, restano incontrollabili”.
Situazioni che, secondo i medici francesi, “non possono restare senza risposta”. Proprio per questo motivo il presidente francese aveva richiesto un rapporto sulla dibattuta e delicata questione, cercando di far maggiore chiarezza sulle circostanze in cui possa essere ammesso il suicidio assistito, in vista della presentazione di un disegno di legge all'Assemblea nazionale, prevista per giugno. (red)
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