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16/11/24 ore

Le nozze gay in Gran Bretagna


  • Livio Rotondo

E’ stato approvato dalla Camera dei Comuni del Parlamento inglese, con 400 voti favorevoli e 175 contrari, il 'Marriage Bill', provvedimento che prevede il riconoscimento dell’istituzione matrimoniale tra coppie dello stesso sesso anche in sede religiosa, lasciando alle singole confessioni la libertà di concedere il rito all’interno dei loro luoghi di culto.

 

Fortemente voluto dal premier conservatore David Cameron, il provvedimento, se dovesse passare al vaglio della Camera dei Lords nei primi di maggio e confermato con una seconda votazione alla Camera dei Comuni, entrerebbe in vigore a partire dal 2014.

 

Un momento importante quindi, per un paese come la Gran Bretagna che già a partire dal 2005 ha riconosciuto le “unioni civili” nel proprio ordinamento giuridico, anche se non sono mancate le polemiche: “Il matrimonio è un’unione tra uomo e donna, lo è stato nella storia e deve rimanere tale - ha dichiarato il deputato conservatore Roger Gale, schierato nella frangia 'ribelle' dei Tories, quella in disaccordo col suo primo ministro - si sta tentando di riscrivere il vocabolario”.

 

Prima del voto Cameron si era presentato in conferenza stampa davanti alle tv e aveva ribadito il suo sostegno alla riforma motivando il voto favorevole: permettere il matrimonio tra persone dello stesso sesso “non è solo un atto di uguaglianza”, ma anche un modo per “rendere più forte la nostra società” ha spiegato il premier, aggiungendo di credere molto nell’istituzione matrimoniale perché “aiuta le persone a impegnarsi nei confronti del prossimo”.

 

Di questo stesso avviso altri tre importanti esponenti tra i conservatori: George Osborne, ministro delle Finanze, William Hague, ministro degli Esteri e Theresa May, ministro dell’Interno che, attraverso una lettere indirizzata al quotidiano Daily Telegraph, hanno voluto rendere pubblico il loro appoggio alla politica di Cameron.

 

“Noi dobbiamo sostenere i matrimoni gay non nonostante, ma perché siamo conservatori - hanno scritto i tre ministri - “Il matrimonio si è evoluto nel tempo; noi crediamo che aprirlo alle coppie dello stesso sesso rafforzerà, non indebolirà le istituzioni”.


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