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16/11/24 ore

Mutilazioni genitali femminili: entro il 2015 ‘tolleranza zero’


  • Serena Guerrera

L’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato il 20 dicembre scorso (dopo oltre dieci anni di campagna a tutti i livelli condotta dall’associazione radicale 'Non c’è pace senza giustizia' in collaborazione con la Coalizione di Ong BanFGM) la storica e tanto attesa Risoluzione per la messa al bando universale delle mutilazione genitali femminili (MGF), che prevede misure punitive contro chi viola le leggi ma anche assistenza sanitaria e psicologica alle donne vittime.

 

Per Emma Bonino, Vice Presidente del Senato e fondatrice di 'Non c'è Pace senza Giustizia', questa “è una tappa fondamentale perché porta la questione sul piano dei diritti della persona in un contesto giuridico internazionale”. Quello che si augura Bonino è che adesso diventi “anche un utile strumento di lotta alle MGF e trovi quindi concreta applicazione da parte degli Stati, a partire da quelli dove questo fenomeno è praticato".

 

E proprio per evitare che la Risoluzione rimanga solo una semplice dichiarazione di principio 'Non c'è Pace senza Giustizia', con il sostegno del Ministero degli Esteri e dell'ENI, ha organizzato a Roma il 4 e il 5 febbraio un meeting ad alto livello, ospitato dal Senato della Repubblica per la sessione inaugurale e dalla Farnesina per le conclusioni.

 

All’evento prenderanno parte, oltre a rappresentanti di governo italiani di primo piano come il Ministro degli Esteri Giulio Terzi ed il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, numerosi rappresentanti dei governi africani, alcuni dei quali arrivati da Paesi che sono stati “la punta di lancia” della battaglia (Burkina Faso, Benin, Niger, Costa d’Avorio, Mali).

 

L'evento sarà, inoltre, un'occasione per celebrare la Risoluzione alla vigilia del 6 febbraio, Giornata Mondiale della Tolleranza Zero contro le MGF, per discutere come meglio istituire le leggi nazionali e come promuovere la cooperazione a livello regionale ed internazionale affinché le donne e le bambine di domani siano libere dalla minaccia delle MGF.

 

Obiettivo principale, quindi, è arrivare, entro il 2015, alla “tolleranza zero” di una pratica che ha menomato fino a 140 milioni di donne e bambine in tutto il mondo e mette ogni anno a rischio 3 milioni di potenziali vittime.


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