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16/11/24 ore

Mutilazioni Genitali Femminile, all'ONU la messa al bando universale



L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una Risoluzione per un bando universale delle mutilazioni genitali femminili (MGF). La Risoluzione è stata promossa da due terzi dell’Assemblea Generale, compreso tutto il Gruppo Africano, ed è stata adottata per consenso da tutti i membri delle Nazioni Unite.

 

La sua adozione riflette l’intesa universale nel ritenere che le mutilazioni genitali femminili costituiscano una violazione dei diritti umani e che tutti i paesi del mondo dovrebbero intraprendere “tutte le misure necessarie, inclusa la promulgazione ed il rafforzamento di legislazioni che proibiscano le MGF, per proteggere donne e bambine da queste forme di violenza e per porre fine all’impunità”.

 

L’adozione di un bando universale delle MGF da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite costituisce un decisivo cambiamento del paradigma nella lotta contro queste sistematiche e molto diffuse violazioni dei diritti umani commesse su milioni di donne e bambine in Africa e in tutto il mondo.

 

La maggioranza dei paesi nel mondo sono privi di una legislazione che protegga queste donne e bambine e anche dove le leggi sono state promulgate, raramente vi fa seguito la volontà politica di implementarle effettivamente.

 

La Risoluzione è stata accolta dalla Campagna Ban FGM, una coalizione in continua espansione costituita da attivisti per i diritti umani che stanno lavorando per un bando universale delle MGF, tra cui Non c’è Pace Senza Giustizia, l’Inter-African Committee on Traditional Practices, Euronet-FGM ed altre ONG come La Palabre, Manifesto 99 ed Equality Now.

 

Dalla base fino al livello politico, tutti coloro che sono coinvolti nella campagna propugnano costantemente una chiara ed effettiva legislazione nazionale per bandire in modo inequivocabile le MGF nei loro rispettivi paesi.

 

Ciò conferirebbe una legittimazione alle loro battaglie politiche a livello locale ed ai loro sforzi di educazione e rafforzerebbe l’azione di coloro che cercano di sfidare le pressioni sociali della tradizione e rigettare le MGF, proteggendone le vittime.

 

Il bando universale appena adottato dalle Nazioni Unite rinvigorisce coloro che promuovono in tutto il mondo la promulgazione e l’applicazione di legislazioni nazionali contro le MGF e che si battono per porre fine all’impunità per queste violazioni dei diritti umani.

 

L’adozione della Risoluzione è il culmine di anni di dedizione di ciascun membro della coalizione, che ha lavorato insieme all’Unione Africana ed agli Stati membri delle Nazioni Unite, come Burkina Faso e Italia, e di leader politici dediti come Emma Bonino e Chantal Compaoré, che si sono prodigati per combattere la pratica nel loro paese ed a livello internazionale.

 

L’adozione della Risoluzione non è, tuttavia, fine a se stessa. Anzi, rappresenta solo l’inizio di un nuovo capitolo nella lotta contro le MGF. È tempo per tutti gli Stati e per ognuno di noi di lavorare insieme, affinché le donne e le bambine di domani siano libere dalla minaccia delle MGF. (fonte radicali.it)

 


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