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24/11/24 ore

Teatro Trastevere, debutto dello spettacolo umoristico ‘Tenimmocce Accussì’ di Elisa Ianni Palarchio con Mario Massaro



di Giulia Anzani Ciliberti

 

Conoscete il sentimento del contrario? Se la risposta è sì, potete saltare a piè pari quest’introduzione. Se, invece, la risposta è no, ve lo spiego: nel 1908, Pirandello pubblica un saggio dal titolo L’Umorismo, in cui parla della differenza che intercorre tra comico e umoristico.

 

Il comico è ciò che lui chiama “avvertimento del contrario”, ciò che provoca la risata spensierata di fronte ad una situazione insolita.

 

L’umorismo è invece il “sentimento del contrario”, un’analisi meno superficiale della suddetta situazione insolita, che viene scomposta, smontata e analizzata attentamente. Con l’umorismo, non si ride: si sorride amaramente.

 

Fatte le dovute premesse, posso raccontarvi lo spettacolo Tenimmocce Accussì, un’ora e un quarto di umorismo pirandelliano

 

La svampita protagonista è interpretata da Mario Massaro, in un richiamo al teatro antico in cui la recitazione era concessa ai soli uomini, che tiene perfettamente la scena attraendo il pubblico in un mix di emozioni. 

 


 

Nella durata dello spettacolo, attraversiamo un’esplorazione dell’universo femminile attenta e dettagliata, spiegata in maniera ironica e distratta dalla donna, che fa commenti arguti e pungenti su sé e sul mondo che la circonda. Perfino il suo amato latte di mandorla diventa metafora amara: con le pagliuzze che contiene, la bevanda è “croce e delizia”… ciò che lo rende speciale, ma anche potenzialmente letale. “La vita è esattamente così”, dice “bisogna far attenzione che non ci vada di traverso”.

 

La voce interiore che di tanto in tanto compare, catapultandoci in una dimensione onirica, non conforta né consola, ma quasi rimprovera la protagonista che continua, nel suo inconscio, a farsi domande sul tempo che fugge e sulle occasioni sprecate, sui rimorsi e sui rimpianti di una vita intera passata troppo velocemente.

 


 

Non c’è più tempo, chi me l’ha rubato? Eppure… stava qui, un momento fa. Era solo un momento fa…”.

 

Il sentimento del contrario striscia durante tutta l’interpretazione. A dispetto della semplicità di costumi e scenografia, si ha un forte impatto che rimane nella mente di chi ha assistito allo spettacolo. Il pubblico non ride sguaiatamente dell’assurdità della situazione, ma sorride con amarezza di quel contesto così grottesco e disperato che fa riflettere su come, per la maggior parte delle persone, la vita passi così: accontentandosi di ricordare, di rimpiangere i propri errori, rifugiandosi poi in quel che si conosce

 

 

- ‘Tenimmocce Accussì’ al teatro Trastevere (Agenzia Radicale)

 

 


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