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22/11/24 ore

Conservatorio Nazionale anche a Catanzaro? Una storia all’italiana tra contraddizioni e ostacoli



La notizia potrebbe non suscitare nessuna meraviglia. Quando l'istruttoria della statizzazione del Conservatorio di Musica "P. I. Tchaikovsky” a Catanzaro sembrava conclusa ecco all’orizzonte un ostacolo che potrebbe privare l’occasione di avere nel capoluogo calabrese un conservatorio nazionale. Il racconto della vicenda presenta aspetti per taluni casi contraddittori e per altri è una fotografia delle sempre più clamorose impraticabilità delle vie burocratiche.

 

Intendiamoci, quello che stiamo per descrivere è anche una vicenda che rivela quanto le energie positive, nel più rigoroso rispetto delle regole, vengono a essere frustate da decisioni per taluni anche legittime, ma in questo caso frutto di sovrapposizioni di irresponsabilità, ma anche di incapacità a realizzare quelle scelte che danno alla crescita economica, culturale e civile una slancio capace di fornire vie d’uscita alla crisi che viviamo. 

 

Si leggeva in una  nota del 19.03.2022 prot. 3796 che si era finalmente conclusa l'istruttoria della statizzazione del Conservatorio di Musica "P. I. Tchaikovsky". La nota completava la precedente del 19 Gennaio u.s., con la quale lo Stato aveva già definitivo l'importante organico di personale docente e amministrativo assegnato al Tchaikovsky, pari a 69 unità dipendenti per un costo totale a carico del Mef di 3.437.754 Euro. Con la nota del 19 Marzo lo Stato ha trasmesso le convenzioni per gli immobili  agli Enti Locali, Comune di Nocera Terinese e Amministrazione Provinciale di Catanzaro, per formalizzare gli impegni già assunti nella meticolosa istruttoria di statizzazione. Quindi la Città di Catanzaro avrà finalmente il suo Conservatorio di Musica di Stato nel cuore del centro storico, presso il Palazzo ex-Stella.

 

Tutto ok? Per nulla - ci fa notare il maestro Filippo Arlia, direttore artistico del  Conservatorio di Musica "P. I. Tchaikovsky" di Nocera Terinese. Perché l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, nonostante tre anni fa, all’inizio dell’iter per statizzare il Conservatorio di Musica, si impegnava a concedere in comodato d’uso gratuito il bene di proprietà dell’ente all’istituto di studi musicali (il palazzo ex-Stella), non ha intenzione di firmare la convenzione del Ministero perché ha inserito lo stabile del nascente Conservatorio di Musica in un piano di riequilibrio per evitare il dissesto finanziario

 

Il Conservatorio di Nocera Terinese ha un percorso lungo alle spalle. Piccola scuola musicale ha negli anni consolidato un percorso incredibile di crescita e da istituto Pareggiato è divenuto un centro di iniziativa culturale e musicale di notevole importanza. Ne sono testimonianza i numerosi eventi che si sono succeduti in tutti i venti e più anni dalla sua nascita. Istituzione AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica), ha tutte le carte in regola per diventare un Conservatorio Nazionale, il primo della Calabria! In più di 20 anni appunto il Tchaikovsky ha realizzato una offerta formativa importantissima per gli studenti (quasi 40 corsi di I e II Livello, oltre ai Master Universitari). 

 

Il paradosso è che a pochi giorni dalla formalizzazione degli impegni ecco il passo indietro dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro con le motivazioni già richiamate. Qui si inseriscono molti fattori che possono essere ricondotti alla confusa definizione delle istituzioni italiane. Certo scoprire a pochi giorni dalla sottoscrizione della convenzione che vi è una impossibilità ha dell’inquietante. La consegna delle chiavi del palazzo ex Stella al maestro Arlia in occasione del ventennale del Conservatorio di Nocera Terinese, le parole del presidente della Provincia Abramo in quella occasione “… siamo riusciti finalmente a chiudere la ristrutturazione di questo palazzo bellissimo e soprattutto a chiudere questa convenzione con il Conservatorio Tchaikovsky che qui trasferirà la sua sede…”, hanno un sapore amaro. 

 


 

Ma viene da chiedersi, se il dissesto finanziario era già all’ordine del giorno, come mai fu fatta dalla Amministrazione provinciale un tale pomposo annuncio. È probabile che in questa vicenda convergono anche altri fattori (la prossimità delle nuove elezioni amministrative, il sempre più consolidato timore degli stessi amministratori di finire sotto inchiesta per presunti reati, cosa giusta ma molto spesso finalizzata allo scontro politico che alla reale persecuzione di reati, con la conseguenza di realizzare il  più totale immobilismo e il fallimento anche di cause nobili e importanti alla vita collettiva di un sud vessato da non pochi problemi.

 

Certo è che la speranza inseguita dal maestro Arlia di “colmare una lacuna storica”, si sta traducendo in un preoccupate conferma di quanto difficile e impervia sia, nella mancanza dello Stato di diritto e delle sue regole certe, il percorso di cambiamento e di rinascita nel nostro Paese e in particolare al Sud.

 

Restano nell’agenda dei prossimi giorni alcuni margini di speranza. Dopo l’atto di diffida presentato dal Conservatorio alla Provincia, sembrano essersi registrati alcune disponibilità a non consentire che questa opportunità di un conservatorio Nazionale nel capoluogo calabrese vada fallita.

 

La stessa Amministrazione provinciale ha convocato un consiglio straordinario (si dice venerdì 8 aprile) per porre rimedio a questa inaccettabile situazione. L’ordine del giorno lo prevederebbe e c’è da augurarsi che i tredici consiglieri, nella congerie di pressioni elettorali e giudiziarie, scelgano di far crescere i luoghi e le occasioni di un riscatto che è nell’impegno e nella volontà di chi con amore e rispetto delle regole prova a dare sostanza alla rinascita di una città e di una regione…  (G.R.

 

 


 

 


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