Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

19/11/24 ore

Munch il grido interiore, ‘l’Urlo' dell'arte contemporanea. Al Palazzo Reale di Milano


  • Giovanni Lauricella

Per fortuna che c'è Munch, un artista drammaticissimo che, nonostante le sue opere creino una profonda angoscia, ha una carica comunicativa così coinvolgente che quando sai che c'è una sua mostra non resisti alla voglia di vederlo.

 

Dico per fortuna perché in giro per l'Italia c'è poco da vedere; le mostre che ci stanno sono noiose, a meno che non siano di arte non contemporanea, come quelle su Correggio o Toulouse- Lautrec a Parma.

 

Non c'è  da disperarsi perché il dibattito culturale è sempre più alto sino a toccare il paradiso con il “pompeiana” di Paolo Mieli, ma, a differenza di tutti, deluderò le ovvie aspettative perché parlerò di una famosa kermesse.

 

A Torino abbiamo in questi giorni Artissima, la prestigiosissima fiera d'arte contemporanea che annualmente espone i gioielli d'arte più appetibili. Espone lo zoccolo duro delle gallerie che invece di investire sugli artisti investono in fiere dalle dubbie speranze.

 

Il mercato che investe nel mercato, un po come si fa in borsa dove i dententori di azioni investono in azioni, l'autofinaziamento della finanza che a furia di crescere deve poi invertire l'andamento, gioco perverso conosciuto come trading.

 


 

Più che consolidato, è pietrificato il fatto che gli artisti non vendono più quadri e figuriamoci le ingombranti sculture. Eppure una volta gli atelier erano mete di compratori d’arte.

 

Appuntamenti o rassegne del tipo “giornata degli studi aperti” hanno preso piede da tempo in tutte le città: qui a Roma avremo a ottobre Rome Art Week per invogliare la gente a frequentare gli studi d'artista. Insomma, messa così, pare che si spingano i visitatori ad entrare là dove non vorrebbero.

 

Non è una novità. Lo sa bene chi gestisce musei e gallerie sempre vuote nonostante le vernici pienissime di gente; lo sanno bene gli artisti che non riescono a vendere nemmeno a basso prezzo, tanto è screditata l'arte contemporanea a fronte di tonnellate di libri di critici e storici dell’arte.

 

Scelte sbagliate hanno danneggiato un ambito che tutti riconoscono essere delicatissimo e, come caduti dal pero, non sanno cosa fare dei cocci dei cristalli rotti dagli elefanti.

 

Quando un prodotto non va, nemmeno gli incentivi statali riescono a sollevare il mercato, come vediamo pure con le auto elettriche che a prezzi di lusso dovevano salvare il pianeta.

 


 

Ma ad Artissima si procede come è giusto che sia, quando sarà conclusa ci sarà il solito bilancio positivo, un vero mistero che avvolge l'arte contemporanea. Agli organizzatori va il merito di tenere alta la bandiera dell'arte contemporanea, grande miracolo che ancora lo scettico Papa non ha preso si mira.

 

In questo “eccitante” scenario culturale scosso da una sola Boccia, tutto pare che dorma, come dicevo c'è solo l'urlo di Edvard Munch  che, in occasione dell'80° anniversario della morte, ritorna dopo quaranta anni con una monografica di 100 opere che vanno dal 1880 al 1944, anno della sua morte, a Palazzo Reale di Milano, con la collaborazione di Arthemisia  e il Museo MUNCH di Oslo, a cura di Patricia Berman.

 

Una grande occasione da non perdere anche per chi non è di Milano.

 


 

Tutt'altro scenario a Roma, in preda al panico per l'invasione dell’arte cicciona di Fernando Botero, quelle gigantesche statue nere che te le trovi a sorpresa dietro l'angolo proprio come nel profetico  film del 1955 “L'invasione degli ultracorpi” scritto da Jack Finney, diretto da Don Siegel, ovvero un horror gratuito che si offre all'ignaro passante per invitarlo a fuggire terrorizzato da ogni mostra.

 


 

Non sono nemmeno rassicuranti i pali cilindrici di 14 e 6 metri messi davanti al tempio di Venere, installazione a cura di Leonardo Contini dell'artista coreano Park Eun Sun. “Colonne infinite”, così si chiamano, per il 140 anniversario dello scambio culturale Italia Corea, visibili dall'11 giugno al 30 settembre 2024. 

 

Dicono che sia un dialogo dell'arte contemporanea tra il Parco archeologico del Colosseo, piazza Bocca della Verità e il Septizonium, a pochi passi dal Circo Massimo. Interventi curiosamente affini alle bancarelle e ai furgoni bar di Tredicine disseminati in giro, quasi un ulteriore dialogo che nessuno desidera, anch'esso notoriamente infinito più delle urla di Munch.

 

 

 

“L'Urlo” dell'arte contemporanea

 Munch il grido interiore

dal 14/09/2024 al 26/01/2025 

Palazzo Reale di Milano

p.za del Duomo, 12 - 20122 Milano

 

 


Aggiungi commento