Nella stupenda cornice delle Terme Tamerici, una costruzione primi ‘900 con mura merlate e decorazioni Liberty, che si orna degli squisiti manufatti di Galieo Chini, ritorna a esporre i suoi acquerelli la pittrice Anastasia, per la seconda volta a Montecatini.
Sono 27 acquerelli che hanno per tema proprio le architetture che hanno fatto famosa questa città, che ha garantito nel tempo cure termali eccellenti, e scene di vita mondana e culturale non meno prestigiose, a un numeroso pubblico cosmopolita, un protrarsi dei fasti fin de siècle di cui siamo stati l’epicentro e che perdura nell’immaginario collettivo: per averne un’idea ricordo il regista russo Nikita Michalkov, ammiratore di Federico Fellini, che scelse gli stabilimenti montecatinesi come cornice scenografica del suo film “Oci ciornie” del 1987 con la strepitosa interpretazione di Marcello Mastroianni.
Nelle visuali della pittrice Anastasia non c’è nulla di scontato, nel senso che non ci mostra solo viali alberati ed aiuole, ma il suo sguardo pittorico narra una Montecatini inaspettata, piena di fantasie coinvolgenti che fanno riscoprire luoghi noti ma finora forse non compresi appieno nella loro portata esistenziale.
Anche se non edulcorata, quella che vediamo è una ancor bella Montecatini: non si vuole indugiare sui problemi amministrativi che ha questa città, divisa tra un moderno problematico e un antico ingombrante, forse un po’ snobbato dai cittadini stessi o meglio dalle istituzioni preposte. (Occorre dire che auspichiamo il migliore successo a tutte le iniziative di rilancio in corso?).
Com’è noto, molte strutture termali di grande prestigio architettonico, infatti, versano in gravi condizioni, e sono chiuse, come ad esempio la Torretta, l’Excelsior e le Leopoldine, queste ultime ridotte a un cantiere abbandonato dopo l’inizio di un ammodernamento su progetto dell’architetto Massimiliano Fuxas, ma ci sarebbe da parlare anche dell’intervento di Paolo Portoghesi al Tettuccio, e di tanto altro ancora, argomenti che ci porterebbero lontani dal messaggio che la mostra convoglia.
Anastasia coglie un aspetto felice della città anche se con una sottile vena di nostalgia, con una serie di inquadrature dove i portali, le colonne, le fontane e le decorazioni Liberty ricompongono un itinerario visivo vario, ricco di sfumature quasi iridescenti, sia nelle composizioni in piena luce sia negli effetti di notturno.
Gli acquerelli ritraggono scenari termali e naturalistici davvero incantevoli, che sono stati realizzati da architetti come Giulio Bernardini, Gaspare Paoletti, Ugo Giovannozzi o scultori come Corrado Vigni, Sirio Tofanari o decoratori come Aristide Aloisi o gessisti come Mario Ceccherini, o pittori come Basilio Cascella, Ezio Giovannozzi, senza dimenticare che le meravigliose maioliche di Galileo Chini, presenti nella restaurata Sala della Mescita, si possono ammirare insieme ai quadri di Anastasia nelle sale delle Terme Tamerici, compreso il modello nel giardino della fontana delle Naiadi di Mario Rutelli, nonno di Francesco ex sindaco di Roma, che abbiamo a Roma a Piazza Esedra, potremmo dire una tripla mostra.
Insomma è un bel vedere quello che la mostra ci assicura, una narrazione fantastica che coinvolge lo spettatore in un piacere unico e irripetibile, perché ambientato negli stessi luoghi ritratti dall’artista, rivivendo il meglio dell’arte toscana e non solo dei primi del ‘900.
La Manifestazione è promossa dalla benemerita associazione Incanto Liberty che cura e valorizza lo spazio espositivo.
Riflessioni architettoniche
Acquerelli di Anastasia
Terme Tamerici di Montecatini (Pt.)
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