Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

20/11/24 ore

Chroma: Differenze a confronto. Mostra d’arte collettiva al Museo Crocetti (6/18 maggio 2022)


  • Giovanni Lauricella

 

 

 

Con l’introduzione di Rosario Sprovieri, comunicatore d’Arte, e la partecipazione della prof.ssa Monia Ciranna si apre a Roma la mostra “Chroma”, prodotta e organizzata dal gruppo artistico Chroma, al museo Venanzo Crocetti,  dal 6 al 18 maggio 2022.

 

Che l’accesso al mondo dell’arte sia difficile non è un mistero, tanta è la gente che ha talento artistico e tanti sono quelli che cercano di metterlo in pratica realizzando opere artistiche, ma riuscire a essere un artista accreditato, che ha il contatto con il pubblico, è cosa ben diversa e non facile da conseguire…

 

Ci ha provato un gruppo di artisti, che frequentandosi hanno escogitato un sistema per potersi mettere alla prova di fronte a una platea di visitatori.

 

A prendere le redini in mano sono Guglielmo Zamparelli che coordina la mostra avvalendosi della cura di Antonietta Aulicino e Maria Ludovica Pennacchia.

 

Con questa organizzazione è venuta fuori una mostra collettiva, realizzata negli spazi espositivi del prestigioso Museo Venanzo Crocetti, una splendida location sulla via Cassia che, venendo dal centro, si trova poco dopo il parco dell’Inviolatella Borghese, una tra le oasi di verde più belle di Roma. 

 

Saranno le solenni sculture di Venanzo Crocetti che s’intravedono entrando nella sala espositiva o la pregevole costruzione del museo a rendere già importante la mostra ancor prima di vederla: sta di fatto che l’impatto che offre l’allestimento della sala espositiva è coinvolgente e questo è un merito da riconoscere a  Guglielmo Zamparelli e alle curatrici Antonietta Aulicino e Maria Ludovica Pennacchia.

 

Gli artisti di Chroma sono in tutto sette: Valeria D’Ascenzi, Jessica Fiorillo, Luciana Tancioni, Valeria Sessa più il coordinatore e le curatrici sopra menzionate. La mostra è corredata da un catalogo.

 

Sette artisti di diversa tendenza, tutti di personalità differente, che si potrebbero dire incompatibili tra loro ma che, per la magia dell’amicizia che da tempo li ha tenuti insieme, espongono in questa iniziativa dal titolo “Choma” che giustamente ha per sottotitolo ”differenze a confronto”.

 

Premetto che sono artisti che non conoscevo, eccetto Valeria Sessa, che me li ha presentati il giorno dell’inaugurazione.

 

Antonietta Aulicino fa delle piante o fiori che siano dal lungo stelo, in composizioni dall’andamento verticale con decisi contrasti, specie quelli a fondo scuro. Sembrano scansioni ritmiche, momenti di colore che si susseguono o alternano, andamenti cromatici molto intensi.

 


 

Valeria D’Ascenzi si distingue anche lei come scultrice, modellando la terracotta di genere figurativo dove i soggetti hanno una riconoscibilità evidente, potremmo dire classicheggiante, mentre nella pittura  prevale una tendenza paesaggistica sia naturale che architettonica. Si distingue per la pregevole cura delle sue opere come a voler conferire ai soggetti una gradevolezza in più.

 


 

Jessica Fiorillo fa anche lei visi di donna, con  un segno sofferente, quasi brutale  sia nei monocromi che negli altri dove il variegato colore, tra il guazzo e il pestato, accentuano un aspetto drammatico alle sue opere realizzate su carta, in quadri che rivelano problematiche femminili sublimate nell’arte.

 


 

Ludovica Pennacchia è la più tradizionale  tra tutti,  anche se le sue composizioni sono molto fantasiose e  surreali sino a sembrare bizzarre: sembrano dei vivai con improbabili accostamenti floreali, piante e colori che si susseguono in abbondanza come a declinare una festa della natura. Primeggia nel suo spazio espositivo un paravento a tre ante che altro non è che un quadro più grande con i suoi tipici fiori multicolori, dove aggiunge al suo tema prevalente animali esotici che si intravedono timidamente: tutti elementi che evocano visioni fantastiche.

 


 

Luciana Tancioni segue la corrente informale con un’esecuzione libera da aspetti formali e concettuali.  Più che una pittura si potrebbe definire una maniera libera di spandere il colore, pratica dovuta all’uso di pigmenti che rendono il quadro pieno di accostamenti cromatici molto accattivanti.

 

 

 

Valeria Sessa è un’artista che si esprime disegnando volti di donne che poi colora con varie tecniche, offrendo così tonalità che diversificano  un ritratto dall’altro, in un susseguirsi di effetti  che danno spiccate personalità ai visi con una particolare ricerca estetizzante.  E’ un tipo di rappresentazione introspettiva dei soggetti chiara e riconoscibile con molti connotati di tipo espressionista. 

 


 

Guglielmo Zamparelli è pittore e scultore, che dipinge quadri astratti con ampie campiture di colore a contrasto e fa anche ritratti di carattere espressionistico, così come anche le sculture che realizza usando materiali vari, di cui la patina dorata è l’aspetto più caratteristico: una scultura talmente dominante nella sala espositiva che offre alla mostra una discreta  spettacolarità.

 


 

Quasi per non rischiare di lasciarci insoddisfatti, come si fa negli spettacoli di gran livello, su gentile concessione degli eredi Ciranna, è presente nell’esposizione una grande scultura di patina bronzea dell’importante scultore Ambrogio Ciranna (Forenza,7 maggio, 1940 - Roma 30 luglio 2014) dal titolo l’ “Imprudenza”.  

 

Una vera attrattiva di livello internazionale: l’opera fu premiata nel 1987 con il Trofeo "Medusa Aurea" per le arti figurative dall'Accademia Internazionale d'Arte Moderna. In origine dedicata all'angoscia dell'uomo contemporaneo di fronte alla minaccia nucleare, a pochi mesi dal disastro di Cernobyl e alla vigilia della fine della guerra fredda e del blocco sovietico, purtroppo, dopo circa quarant’anni, è ritornata attuale per la guerra in corso in Ucraina.

 


 

Un’esposizione che certamente non annoia il visitatore, che si troverà talmente  coinvolto dai suoi molteplici aspetti e sfaccettature, fonti di stimolo e d’interesse: infatti, come già detto, sono varie le tendenze, varie le personalità, varie le discipline  tecniche da vedere, e nel complesso vari soprattutto gli effetti cromatici, da cui il nome Chroma, per una piacevole mostra che vi attende al Museo Venanzo Crocetti.

 

Chroma

Differenze a confronto

Mostra d’arte collettiva presso il Museo Venanzo Crocetti

Dal 6 al 18 maggio 2022  via Cassia 492 Roma

Presentazione Rosario Sprovieri

Coordinamento Guglielmo Zamparelli

Allestimento di Antonietta Aulicino e Maria Ludovica Pennacchia

In mostra l’opera del Maestro Ambrogio Ciranna

 

(foto di Gianni Carbotti)

 

Sponsor casa vinicola 

 

 

- CHROMA, differenze a confronto. Mostra d’Arte collettiva presso il Museo Venanzo Crocetti (Agenzia Radicale)

 

 

 


Aggiungi commento