Alla Galleria Fidia, vicino piazza del Popolo, sono esposte le opere pittoriche di Mauro Molle, mostra intitolata “A little stories” a cura di Romina Guidelli autrice del catalogo.
Oltre ad alcune opere su carta di formato ridotto, di mezzo metro circa, le altre sono di formati impegnativi che arrivano a uno e sessanta. Voglio sottolineare la dimensione perché sono quadri di soggetti realisti dipinti con perizia: una bella fatica che è sempre più rara nel campo dell’arte, ormai da lungo tempo dedito al Ready-made o ad esemplificazioni di tipo minimalista.
I suoi sono collage, genere artistico che non è una novità, lo ricordiamo utilizzato nel Cubismo di Picasso e di Braque (papiers collés), e nelle più svariate applicazioni che si sono avute nel Futurismo: Mauro Molle fa collage con la carta nei piccoli formati mentre applica lo stesso “assemblaggio” con la pittura nei grandi formati.
Definiti nel catalogo contemporary homo sapiens sono figure umane, antropomorfi dalle stupefacenti sembianze, posti a ricoprire quasi tutta la parte centrale della tela con teste di animali, in scenari surreali, dove c’è di tutto come a sorpresa, come capita di vedere nelle slot machine.
Stranamente potrebbe sembrare una rappresentazione mostruosa, se non fosse giocata su colori vivaci e allegri in un contesto paradossalmente estetizzante. Nel suo complesso è un immaginario coinvolgente, che ti attrae e inspiegabilmente t’intriga. Quadri chiassosi come la musica che l’artista ascolta forse quando dipinge, tanto che non disdegna di riportarne i nomi sulla tela. Leggiamo in più punti i Metallica, forse il gruppo musicale che gli piace di più, e i Misfits, che hanno per logo il teschio ripetuto in vari quadri.
Ne viene fuori una lettura del mondo mostruosa, una rivisitazione delle Metamorfosi di Ovidio in chiave caricaturale, un Pop ottenuto con dei toys fumettistici da cartellone pubblicitario. Penso che proprio questo sia il segreto dei quadri di Mauro Molle: l’immediatezza, la spontaneità di figure in movimento, che senti amiche perché facilmente riconoscibili, sospese in un vuoto onirico, il cui probabile significato non è semplice da trovare, è un rebus, come lo definisce nel catalogo la presentazione di Veronica Proietti.
Saranno gli echi della musica rock, il frastuono dei colori, l’accozzaglia delle immagini, la nervosa dinamica che esprimono, a darti una probabile ragione del titolo che ognuno liberamente può interpretare a seconda del quadro che vedi. Una “A little stories”, un po’ di storie che sono il nostro quotidiano così frastornato da immagini. Un bombardamento assordante, come la musica rock ad alto volume, che ti accompagna di giorno, e la notte quando dormi puoi vedere in sogno, come i quadri della mostra. È la contemporaneità, la storia, la narrazione di quello che normalmente facciamo senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.
Una recente indagine ha dimostrato che statisticamente vediamo più immagini che testi che leggiamo, e ciò grazie alle varie fonti digitali di cui comunemente disponiamo: questa mostra ne è una esplicita conferma e piacevole testimonianza.
“A little stories”
di Mauro Molle
cura di Romina Guidelli
dal 16 Ottobre al 4 novembre 2019
Galleria Fidia
Via Angelo Brunetti 49, Roma
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