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22/11/24 ore

Rebirth by fire di Moreno Bondi


  • Giovanni Lauricella

A pochi metri sotto il Castel Sant’Angelo, nella galleria Triphè, che segue un genere di pittura prevalentemente figurativo, non poteva mancare la personale di Moreno Bondi, che insegna tecniche pittoriche all’Accademia di Roma ed offre una presenza che è anche scultorea, perché i suoi quadri hanno inserti di marmo di Carrara lavorati nello stesso stile: sculture che non sono di ornamento ma che rivestono il ruolo della centralità dell’opera.

 

Rebirth by fire”, questo il titolo della mostra, è una serie di quadri di natura complessa e difficili da realizzare, che si trovano a difendere un ruolo artistico che solo una gallerista di grande impegno culturale come Maria Laura Perilli poteva ospitare.

 

Non pretendo di aggiungere altro alle memorabili parole che sono state scritte su Moreno Bondi dai tanti noti ed importanti critici e storici dell’arte che nella sua lunga carriera ha avuto, anche se, volendo, possono essere definite “inutili”, perché, a differenza di tanti generi di arte criptica e solipsistica che hanno sommerso quasi tutto il campo dell’arte, i quadri di Moreno Bondi li puoi apprezzare indipendentemente da presunte conoscenze o livelli culturali.

 

Sono opere che hanno un’immediatezza tale che basta a soddisfare qualsiasi esigenza di aspettativa; ovviamente, c’è quello che vuole dire l’artista e i suoi connotati espressivi e tutto quel bagaglio di esperienze (che si rifanno a tematiche caravaggesche) rivisitate e riproposte come attualità: tutti argomenti ben trattati dai suoi critici.

 


 

Un linguaggio che rischia di prestare il fianco alle critiche della tendenza maggioritaria che abbiamo nell’arte contemporanea, che è da molti decenni dedita a strumenti interpretativi ormai totalmente diversi e lontani da quelli che vediamo posti in atto nella mostra.

 

È forse qui che si innesta la parte più interessante dell’operato artistico, Moreno Bondi intende rivelare un figurativo concettuale, una tematica che ha una serie di significati al suo interno che ne determinano il valore. Una condotta propositiva che pone lo spettatore di fronte ad una scoperta culturale che si rinnova di opera in opera e che fa dell’acquisire un continuo e trascinante interesse.

 


 

Discorso che è, sorprendentemente, lo stesso per l’artista: infatti Moreno mi ha parlato del “ritrovamento” agli Uffizi di un quadro di un caravaggista, Gerrit van Honthorst (Gherardo delle Notti), che, per molto tempo lasciato senza cure, presentava numerose lacerazioni. Una visione che accompagnerà Moreno Bondi in una ricerca che ha dato vita alla serie denominate “Combustioni”, ovvero rappresentazioni allusive dell’ arte rovinata dallo sconsiderato abbandono odierno, che innestano un discorso polemico verso tutto quello che accade in campo conservativo sia nei confronti dell’arte antica e sia di quella contemporanea.

 

Senza mezzi termini, ad esempio, Moreno Bondi mette in un grande quadro, in posizione centrale e predominante, il famoso ritratto di Antinoo tra le aperture ricavate dalle bruciature di uno strato di tela, così come  al piano di sotto della galleria compone una video - installazione dove crea un parallelo con l’estinzione degli animali, con la serie chiamata “Criticallyendangered”; da tale visione unita a quella delle altre opere esposte,  inequivocabilmente si desume che qualcosa nell’arte contemporanea non funziona e che, per troppa incuria, il patrimonio archeologico e la bellezza del paesaggio sono a rischio ...

 


 

Che dire poi delle sculture che formano il processo riproduttivo di una crisalide sotto il grande ritratto dipinto ad olio di una donna- farfalla?  Questa rappresentazione fa parte di una serie chiamata “Introflessioni” su cui ci sarebbe tanto da dire.

 

Lo straordinario della mostra è che in fondo non sono tantissime opere ma allo stesso tempo è talmente densa di spunti che fatichi a ricordarli tutti. La sequenza di opere ti travolge in un turbinio di riflessioni a catena sui perché dell’arte che ti porti dietro anche una volta uscito dalla galleria.

 


 

Rebirth by fire

di Moreno Bondi

dal 9 ottobre all’11 novembre

a cura di Maria Laura Perilli

galleria Triphè

via delle Fosse di Castello 2 - Roma

  

 


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