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20/11/24 ore

Vittorio Placella, Mulier: As formas do amor



Nato come amusement, divertimento, quella di Vittorio Placella è diventata una forma di ricerca che attraversa molti piani, dalla pittura alla scultura, al riciclaggio, alla manipolazione creativa di oggetti e forme.

 

Difficile collocare la sua azione artistica in un ambito circoscritto. La si può leggere come l’espressione di una fantasia che si sposa con quello che viene definito come riciclo creativo di quei materiali, di quegli oggetti che non vengono più utilizzati e a cui viene data una nuova identità. Ma a ben guardare non si tratta solo di questo. Il percorso sembra avere anche altre nature, che non sono precisate in un discorso di mera tecnicalità.

 

Vi è una parte istintiva che non si ferma in una unica direzione e che attraversa forme e oggetti in modo discontinuo eppure legato a una logica precisa e strutturata.

 

 

Si presume che il gioco creativo si trasforma nel suo divenire. L’artista potrebbe non immaginare dove si conclude il processo in atto. Un oggetto che assume la dimensione di utilità quotidiana (ad esempio una lampada), una ipotesi di scultura che nasce dall’assemblaggio di materiali presi a caso o raccolti con chiara intenzione di utilizzo.

 


 

Sicuramente la tentazione di grecità è presente nei suoi lavori, ma non come richiamo all’antico, ma come strumentazione di un modello visivo in cui le armonie del passato entrano nella nostra vita e tentano di ridefinirne i contorni.

 


 

Vittorio Placella non sembra interessato a una rappresentazione fine a se stessa ma a una intrusione nelle cose che ci circondano e che ci consentono di comunicare con gli altri in tutte le forme possibili.

 


 

L’appuntamento che si è tenuto a fine agosto 2017 a Calitri, alla Galleria Silos, mira a definire si forme di amore, ma soprattutto riscrive queste forme in tutti i luoghi, gli oggetti che formano il nostro vivere quotidiano e cerca di riconsegnarci una attenzione su tutti gli aspetti che le false urgenze del tempo allontanano da noi… (G.R.)

 


 

 

 

 

 

 


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