Undici opere, tra sculture, installazioni e lavori a parete illustrano "Degrees of Freedom", personale di Emmanuele De Ruvo, curata da Guglielmo Gigliotti, che è la seconda personale presso la Galleria Montoro12 Contemporary Art di Roma.
Si direbbe che questo artista abbia una immaginaria soffitta concettuale da dove prende oggetti intesi come brani di vita per scrutarne i segreti meccanismi e per analizzarne il divenire, rivelare il destino insito nella materia, come se fosse un invito rivolto allo spettatore ad andare oltre quello che si vede per vedere testimonianze di vita remote o proiezioni di eventi futuri.
Non a caso dice: «Tutto ciò che accade è necessario, ma ancor più necessario è descrivere le condizioni dell’accadere». Questa è un affermazione dell’artista che non pone la risposta a soddisfare la conoscenza, ma si pone il problema scientifico ma allo stesso tempo esula da esso e abilmente lo trasforma in linguaggio poetico, e così lascia le opere al fruitore come se fossero dei ready made tutti da interpretare, tutti da scoprire.
Lastre di vetro, piani di ardesia, binari in marmo, magneti, esili fogli di carta da cui pendono pesanti macchine da scrivere, strutture semplici interpretate come se fossero complesse per inquietare lo spettatore, per lasciarlo sbalordito di fronte a quell’equilibrio precario in cui si trovano o per la disposizione, che offre la visione di forze contrapposte che si annullano a vicenda, sono elementi di ”un’estetica del bilanciamento perfetto, inteso come metafora della vita, sia di quella organica che di quella psicologica”.
Questa traduce i sentimenti in armonia tensionale: “spinte, pressioni, trazioni, attrazioni, contrapposizioni di pesi sono, in questa filosofia della forma che si pone al confine tra arte e scienza, energia in atto e non solo in ipotesi, e lo spettacolo è quello della materia e della sua vita, se diventa materia di riflessione” dice Guglielmo Gigliotti. I cosiddetti “Degrees of Freedom” (i gradi di libertà) esplicitano il vivo interesse di De Ruvo verso questa ricerca.
Particolare è la perizia degli oggetti trovati, alcuni dei quali sono veri e propri oggetti di pregiato antiquariato tecnologico che hanno un elevato valore commerciale. Ci riferiamo a quella antica macchina da scrivere o quella calcolatrice a manovella, marchingegno meccanico antesignano dei computer, come a dire che la sua opera ha anche una validità storico- documentale dello sviluppo tecnologico che ha raggiunto l’uomo del XX secolo.
Contemporaneamente egli non disdegna elementi semplici, posti come monoliti in bilico come il vecchio spezzone di binario arrugginito o le lastre di vetro opportunamente preparate, come se fosse una dicotomia nell’accostamento tecnologico verso i problemi della scienza.
Nel corso della mostra sarà presentato in galleria un ampio volume che conterrà gli ultimi due anni di lavoro dell’artista napoletano che vive e lavora nella sua città.
«Degrees of Freedom»
EMMANUELE DE RUVO
curata da Guglielmo Gigliotti
Montoro12 Contemporary Art
Via di Montoro, 12 00186, Roma
16-9 / 31-10, 2015
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