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22/11/24 ore

Lo scandalo del bello


  • Giovanni Lauricella

Carla Mazzoni, nel ruolo di curatrice, e il critico Robertomaria Siena con la mostra intitolata Lo scandalo del bello si impegnano in un particolare percorso di indagine, scegliendo come filo conduttore un tema “alto”, la bellezza, apparentemente poco correlato con il Novecento, allo scopo di analizzare e farci scoprire gli aspetti più interessanti dello sviluppo dell' arte del secolo che ci ha appena lasciati. 

 

Per soddisfare il non facile compito Carla Mazzoni, nota gallerista romana, espone nelle sale del Palazzo Santa Chiara opere di alcuni grandi maestri che hanno caratterizzato la recente scena artistica italiana: Ennio Calabria, Fabrizio Clerici, Franco Ferrari, Stefania Lubrani, Giacomo Manzù, Alfio Mongelli, Mario Moretti, Felice Pedretti, Claudio Perri, Piero Fornai Tevini, Giulio Turcato.

 

 

 

Il bello nell'arte dei secoli passati ha avuto una funzione filosofica importantissima perché serviva a evidenziare il vero: in anni recenti si sono preferiti altri canali interpretativi che hanno esulato da questo concetto per approdare a forme e linguaggi completamente diversi e producendo una bellezza nuova, difficile a volte da decifrare nella pluralità e nella diversità dei codici espressivi.

 

Ciò rende più interessante il discorso filosofico che sottende questa mostra e che viene evidenziato negli scritti introduttivi al catalogo, opera dei due curatori. In questa mostra si tenta di dare un connotato riconoscibile a quello che è stato il corso recente della pittura in Italia scandagliando gli autori sopra menzionati.

 

L'ispirazione contenuta nel sonetto Bellezza di Angelo Sagnelli che apre il volume, sottolinea quanto sia poetica la chiave di lettura prescelta per delucidare tale categoria nell'arte moderna. Così abbiamo la figura deforme di Ennio Calabria, il surrealismo di Fabrizio Clerici, gli angeli spettrali di Franco Ferrari, le composizioni con ossa di animali sui dipinti di Stefania Lubrani, la testa di donna di Giacomo Manzù, il senso dell’essere nella scultura di Alfio Mongelli, il paesaggio senza fine di Mario Moretti, una pittura che si dissolve in delicati e sofisticati passaggi.

 

Abbiamo poi il neometafisico Felice Pedretti con tutti i suoi richiami alla classicità, le combinazioni scultoree di libri di Claudio Perri che uniscono elaborazioni spaziali alle citazioni di Durer, lo scultore e pittore Piero Fornai Tevini con i suoi teatrini e i suoi quadri dalle reminiscenze classiche, e infine un inedito paesaggio dai tratti essenziali di Giulio Turcato prima dell’astrazione.

 

Il bello proposto in tante tipologie che ben rispecchiano la tumultuosa creatività del nostro Novecento, "Che tu venga dal cielo o dall'inferno, che importa, Bellezza" così cantava nei suoi versi Baudelaire.

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Lo scandalo del bello

a cura di Carla Mazzoni

Roma, Palazzo Santa Chiara Piazza Santa Chiara, 14

dal 14 giugno 2013


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