di Salvatore Balasco
“L’anima di Roma, oggi come allora, era nelle sue contraddizioni. Città popolare e patrizia, sempre rotonda e generosa. Come il colonnato di San Pietro che accoglie i figli nel suo abbraccio, come le anse del Tevere che racchiudono le cupole del centro storico o come i sinuosi vicoli che precedono l’ovale di piazza Navona, suo salotto barocco”.
Scrive così Carolina Vincenti, storica dell’arte e curiosa della vita, che nel suo nuovo libro Soul of Roma. Guida alle 30 migliori esperienze (foto di Sofia Bernardini e Claire De Virieu, illustrato da Clara Mari, Edizioni Jonglez, pp. 128, euro 14,95) racconta la bellezza di Roma, quella dei Cesari e dei Papi, i palazzi che trasudano storia e le sue osterie che conoscono vissuti e battaglie di umanità.
Un percorso colto e piacevole, che si fa per scienza o diletto, che nella bruniana Ruota del Tempo prende le vene di una topologia narrante: si va dal mercato delle pulci la domenica alle dritte per degustare un’ottima carbonara, senza dimenticare i luoghi top per un calice di buon rosso, il vino del tempo lungo e degli amici.
Ma in questo vademecum della Città Eterna, il lettore-viaggiatore troverà anche come dormire nel letto di un cardinale, comprare le calze dei Papi, visitare i Musei Vaticani non come semplici turisti ma come protagonisti di una storia di bellezza che sfida il tempo e gli incroci delle scelte. Se il percorso riservato ai più non basta, si può visitare il Gabinetto delle Maschere e la Sala degli Animali. Un viaggio nella Differenza che salva.
Sono anni che Carolina Vincenti passeggia e racconta Roma spiegando la sua unicità, mostrando affreschi rinascimentali, statue e storie. La sua ‘lista’ di 30 belle esperienze è nata sul campo, dalla competenza e dal sorriso. Ecco allora il barbiere di Caravaggio o i consigli per farsi fare un taccuino personalizzato, mentre quando strade e piazze si riempiono di folle ci si lascia cullare dalla felice evasione di Palazzo Altemps, per poi riprendere la strada e non farsi mancare un caffè al Sant’Eustachio.
E se c’è un po’ di vento che soffia sui giorni, niente di meglio de ‘Il Goccetto’, in via dei Banchi Vecchi, dove tra un bicchiere e un tagliere di salumi e formaggi, magari sistemati sul tettuccio di una macchina in sosta, si può far pace con la vita. Non fatevi mancare il maritozzo di Regoli e, a pochi passi dalla statua di Giordano Bruno in Campo dei Fiori, la cacio e pepe di Roscioli, un’autentica magia nel mantecare e servire piatti da paradiso, perché ci meritiamo di essere coccolati.
Se siete sportivi, ecco come pedalare lungo la strada più antica del mondo, magari tornando poi verso Boccea dove ad attenderci c’è ‘Meglio Fresco’, autentico scrigno di sapori del mare: non fatevi mancare le alici alla cacciatora o spaghetti ai ricci, aragosta alla catalana e i crudi raccontati da Arturo e cucinati da Mary.
Mentre se è la terra ad attrarvi, non si può bucare l’appuntamento con il gusto unico delle polpette de ‘L’Arcangelo’, per poi magari quando la sera scende rossa e inesauribile sul Cupolone portarsi per un drink clandestino da Jerry Thomas.
Una guida imperdibile, da portare sempre con sé per vivere davvero la magia della Caput Mundi. Il racconto più bello della storia.
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