Amori miei è il nuovo libro di poesie di Franco Piol, un decano della poesia, della letteratura, del teatro e dell’arte tutta, con una sostanziosa prefazione di Selene Gagliardi, edizioni Croce.
Immaginiamo di essere responsabili di ciò che accade intorno a noi nel bel mezzo di un funestante turbinio di accadimenti: quale sarebbe il primo grido e a chi sarebbero rivolte le migliori attenzioni? Agli amori che più contano, a quelli più vicini, e a quelli immanenti che ci sovrastano.
Così si compone l’opera di Franco Piol, un mosaico di episodi della sua vita che nell’insieme formano il contenuto di vicissitudini complesse che richiedono un’attenta lettura
Anche se parla del suo mondo, Franco Piol nella sua poetica ci fa tuffare in tanti aspetti della vita che potrebbero essere anche il contesto globale in cui viviamo e che stranamente non valutiamo a sufficienza, nonostante che sia lo sfondo costante della nostra esistenza.
Con una narrazione coinvolgente Piol ci fa considerare il mondo che ignoriamo, quello degli umili che socialmente non contano e che sono vulnerabili, quelli che non sono forti e vincenti, oppure di quelli di cui si parla perché stanno sulla cresta dell’onda che vediamo rappresentati come i personaggi importanti che troviamo nei media nelle riviste e persino sui libri.
Franco Piol trova i personaggi sotto la cresta dell’onda, ovvero quelli che restano subalterni a chi governa, ma che non sono meno importanti perché ne sono il sostegno vitale, sono anch’essi la storia, la nostra. In questa visione del mondo non a caso troviamo i bambini e altri personaggi che fungono da riferimento e avvalorano simbolismi vari.
Non che, ovviamente, la storia recente, che ci ha fatto subire la guerra, l’oppressione politica e la lotta per sconfiggerla, non abbia creato a noi travagli, e nemmeno che la nostra società sia eccellente in tutto, ma il nostro autore ci fa notare che in altre parti del mondo esistono condizioni di vita atroci che non possiamo trascurare. Non manca, quindi, lo sguardo al mondo svantaggiato e vilipeso, a quella Madre Terra che viene offesa dall’operato dell’uomo.
Una narrazione che ha anche forza e spessore culturale, con citazioni degli autori più cari a Piol, come Pier Paolo Pasolini e Anna Frank: ogni istanza insomma, afferente alle preoccupanti emergenze ambientali e umanitarie, viene da lui sciolto in sublimi versi, che elevano lo spirito in un canto disperato ma potente rivolto all’umanità in un empito solidale verso gli ultimi.
Ma per capire bene “Amori Miei” basta affidarsi allo scritto preziosissimo di Selene Gagliardi, che ci spiega esattamente come è l’andamento della prosa di Franco Piol: “… ondeggia continuamente tra il piano personale dello scrittore (con riferimenti alla sua infanzia, alla figura della madre, alle persone che per lui sono state importanti per crescere e diventare uomo) e quello storico, con accenni costanti ai grandi drammi del presente e del passato prossimo: la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto, i bombardamenti in Siria e in Palestina, la presa dell’Afghanistan da parte dei talebani, la triste condizione delle favelas brasiliane, tanto per elencare qualche esempio. Chi pronuncia il pronome “io”, appunto, è sì un singolo individuo – o, meglio, personaggio –, con le sue vicissitudini private, ma è pure il rappresentante dell’umanità tutta, dell’Uomo tout court, che ha fallito nel suo intento di salvare la Madre (impersonificata in Anna Frank, certo, ma paradigma della Terra e della Natura in assoluto) dalle mostruosità che si sono succedute dalla notte dei tempi…”.
Amori miei è quel grido di consapevolezza che diventa speranza; è l’hic et nunc dove si animano i personaggi da lui citati, diventando i soggetti della tematica del libro.
Tutto questo lo trovi in versi complessi, molto intimi, dove il lirismo nasconde numerosi significati, una scrittura che è una poesia colta non immediata, perché richiede conoscenza dei personaggi della cultura che tira in ballo, un andamento che pare diverta l’autore come se volesse esprimere la sua capacità nel destreggiarsi in ambiti difficili.
Amori miei è una poesia che offre una lettura che scorre melodiosa, ma sulla quale ti devi a lungo soffermare e meditare per capirne i significati e per apprezzarne la profondità di pensiero.
Potremmo anche definire Amori miei un appello alle persone coscienti della società civile in merito ai compiti che spettano a chi ha a cuore un miglioramento sociale globale.
Insomma un intreccio di vari tipi di messaggi da enucleare mentre si assaporano deliziosi versi, una famiglia di personaggi che animano la fantasia di Franco Piol e che mentre lui li propone ai suoi lettori, lo collocano tra i nostri referenti culturali.
Due parole, infine, vanno dette per quanto riguarda i disegni che si trovano nel libro, anch’essi opera dell’autore. Essi per me sono stati una rivelazione delle molteplici sfaccettature artistiche di Franco Piol di cui non conoscevo questa ulteriore vocazione. Non solo sono tutt’uno con i messaggi che esprime la sua poesia, ma nella loro essenzialità e riduzione a semplici segni di matita sono straordinariamente comunicativi di quello che è l’intimo dell’artista, del suo lato emotivo e della sua percezione della realtà.
Mi sembrano in linea con quei disegni espressionisti del primo novecento tedesco che rivelarono una tensione premonitrice di quelle che saranno le tragedie che caratterizzeranno lo scorso secolo.
Lo dico perché stranamente ci troviamo in un periodo travagliato dal Covid e da altre emergenze, che hanno prodotto una situazione apparentemente senza uscita, e pertanto hanno una carica premonitrice non indifferente. Qui si dovrebbe aprire una parentesi su Franco Piol artista visuale, che però tralascio come ho già tralasciato di citare buona parte delle poesie di Amori miei, perché ciò richiederebbe uno scritto che esula dalle intenzioni di questo breve segnalazione della sua opera.
Ricordiamo infine che il volume sarà presentato tra qualche giorno alla Nuvola di Fuksas all’EUR di Roma alla fiera “Più Libri più Liberi” del 4/8 dicembre.
Amori miei
Poesie di Franco Piol
Prefazione di Selene Gagliardi - Foto e disegni di Franco Piol
Edizione Fabio Croce
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |