Strani amori (edizioni Croce) è un racconto dalla semplice struttura, non c’è da arrovellarsi il cervello per seguire la trama, fatta apposta così per dare un’autenticità che intende coinvolgere il lettore. Volendo, si può leggere soltanto come un romanzo, perché la scrittura è piacevole, anzi poeticamente meravigliosa in molti passaggi chiave della narrazione.
Ma c’è molto di più: si parla di amori “strani” perché strani li fa la consuetudine culturale della società, quella che nella vita di tutti noi si riscontra quotidianamente.
Proprio qui si coglie l’aspetto politico di un problema socialmente tuttora insoluto, nel quale le dinamiche del racconto ti tirano dentro perché chi lo anima soffre il travaglio della omosessualità della quale ti fa cosciente. Un romanzo, dunque, che è uno scandagliare continuo, una ricerca di aspetti esistenziali vissuti con passione, che trasfondono nella lettura un pathos coinvolgente, intimista, pieno di tormenti, dove prevalgono i rapporti umani, con una forte dose di sensualità e di dramma.
Non è quindi la celebrazione dell’allegra e gioiosa immagine dei gay che ci si potrebbe aspettare, tenendo conto di certi cliché televisivi e cinematografici, ma una indagine dal vero, scritta da una persona che ha svolto un ruolo politico decisivo nella lotta per i diritti delle persone Lgbt: un susseguirsi di situazioni e stati d’animo difficili da vivere, anche se resi piacevoli da una bella scrittura.
Il racconto, immaginato da Fabio Croce, noto come autore e come editore a capo di una casa editrice romana davvero storica, racconta la storia, ambientata ai nostri giorni, di un personaggio, Paolo, che scopre la sua omosessualità a cinquant’anni e che per questo manda in fumo il rapporto con Giulia, la sua compagna da dieci anni. Ha conosciuto Andrea all'Olimpia, un luogo immaginario, un night club esclusivo nell'hinterland milanese, dove possono entrare solamente i soci e dove è obbligatorio indossare maschere, rosse per le donne, nere per gli uomini. Da quell'incontro furtivo con Andrea, che sconvolgerà le sue certezze, si snoda il racconto.
Il coming out, peraltro, non è risolutivo della liberazione interiore del protagonista, perché incontrerà difficili ostacoli, aggravati dal lutto per due persone care che gli verranno a mancare: fatti che lo condurranno in un’inevitabile depressione, da cui verrà fuori con l’aiuto di un suo amico psicoterapeuta, grazie al quale capirà che solamente amando se stessi si potranno amare gli altri.
Un romanzo che è un percorso non scontato tutto da scoprire, pieno di sorprese da destare meraviglia, stupore, curiosità ma anche di profonde riflessioni che intrigherà il lettore.
Strani amori è l’ultimo romanzo di Fabio Croce, che da quasi venti anni non scrive più, ma non è un anziano e nemmeno è stato con le mani in mano: ha solo iniziato a scrivere molto giovane, prevalentemente saggi e testi teatrali andati in scena in vari teatri europei; è del 1999 Uomini oltre sulla questione delle Unioni civili, nel 2005 Il Cardinal Mia Cara, nel 2008 04/05/98 Strage in Vaticano e nel 2009 Vite Violate – La Pedofilia nella Chiesa Cattolica, dal 2006 ha curato la voce Letteratura gay in Italia per la Routledge International Encyclopedia of Queer Culture e nel 2008 ha ricevuto a Oslo un riconoscimento per il suo impegno politico in qualità di fondatore e gestore della Edizioni Croce. Nel 2001 crea una Gay Street a Roma nei pressi del Colosseo … e tanto altro ancora.
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