Caterina Chinnici è la figlia primogenita di Rocco Chinnici, il magistrato ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983 a Palermo in un tragico attentato in cui perirono gli uomini della scorta e il portiere dello stabile in cui abitava.
Divenuta ella stessa giudice, a sua volta impegnata nella lotta contro la criminalità organizzata, nonché parlamentare europeo, dopo anni di silenzio Caterina qualche anno fa decise di scrivere un libro E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte (Ed. Mondadori), raccontando non tanto la storia di un coraggioso eroe, ma soprattutto quella di un padre.
Scelse quindi di ricordare come era la vita della sua famiglia prima della tragedia e come “dopo” essa continuò a vivere e perfino a perdonare.
Diventerà ora un film per la tv il suo libro, prodotto da Rai Fiction, interpretato da LucaBarbareschi, SergioCastellitto e Cristianadell’Anna, diretto da MicheleSoavi.
Il libro ottenne il PremioPavoncella 2014, come opera prima, con la seguente motivazione: “Caterina Chinnici, raccontando il suo lacerante vissuto personale, ci ha fatto scoprire, in controluce, la storia del nostro Paese. Ha descritto un dramma condiviso, con uno stile immediato e profondo e dalle pagine del suo libro emerge uno Stato che non c’è più, fatto di Uomini che non ci sono più. Ma il suo merito è quello di averci riconciliato con la Storia, restituendoci la figura di un Uomo, di un Padre, di un Magistrato che ,come pochi, ha incarnato il senso della Giustizia”.
Nel ricordare l’assegnazione del Premio, Romano Tripodi, Capo Ufficio Stampa del Pavoncella, in un comunicato stampa ha così affermato: “ Al regista ed agli interpreti di E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte (Mondadori) il compito non facile di far rivivere per il piccolo schermo, quel senso del dolore, un dolore capace di cambiare una vita che le belle e toccanti pagine del libro, rendono palpabile e condivisibile.
Pagine da cui traspare, giammai gridata ma semmai dolcemente soffusa, la sofferenza di una vita che “deve” continuare senza l’amore di un padre il cui ricordo sarà essenziale per andare avanti. E va indubbiamente ascritto a merito del Premio Pavoncella l’aver saputo cogliere nel libro, in virtù di una sensibilità tutta al femminile, quel profondo senso del perdono che attraverso la scrittura assume un valore universale. Pagine vere, soavi ed al contempo difficili, scritte da una figlia che ha rischiato e scommesso e che grazie alla scrittura ha fatto rivivere il suo papà”.
Ecco un’intervista a Caterina Chinnici.
Giovanna D’Arbitrio
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