Monica, Annalisa, Michela, Milena e Anna sono cinque donne le cui iniziali in questo ordine formano la parola mamma. Cinque donne italiane di età ed estrazione diversa che probabilmente non hanno in comune nulla, ma che sono tutte, ognuna in un modo o per un motivo differente, rappresentative di molte altre.
"Le stelle senza cielo" di Angiola Tremonti racconta la grande difficoltà che in un determinato momento ognuna di queste donne si trova ad affrontare.
Tutte scoprono dentro di sé aspetti sconosciuti e risorse che non sapevano di avere. Alla fine hanno qualcosa da insegnare e, con le loro scelte o le loro reazioni possono essere di esempio per tutte le altre.
La prima, giovanissima, si trova davanti ad un bivio esistenziale dal quale non può fuggire e la strada che prenderà determinerà tutta la sua vita futura. Anche noi lettori rimarremo con il dubbio, diverso da quello di Monica e sicuramente più leggero, ma possiamo perfettamente capire che qualunque decisione la protagonista prenderà, dovrà affrontare grandi responsabilità, pentimenti, rimorsi o ripensamenti.
La seconda, dopo un incontro felice grazie al quale crea una famiglia modello, subisce una perdita terribile dalla quale riuscirà a riprendersi soltanto con un'incredibile forza di volontà e con un'enorme generosità e dedizione verso i più poveri e i più bisognosi.
La terza è la classica persona invidiabile, sembra che sia sempre sulla cresta dell'onda e che riesca ad ottenere tutto ciò che più desidera; è di una bellezza folgorante, ha una carriera promettente e punti di riferimento apparentemente solidi.
Improvvisamente, però, tutto ciò che sembrava aver costruito le crolla addosso come un fragile castello di carte. Riuscirà comunque a riemergere e, basandosi questa volta su valori più veri e profondi, saprà ricostruirsi una vita completamente diversa dalla precedente, meno egoistica ed egocentrica, ma ben più soddisfacente.
La quarta, dopo la scomparsa della madre mentre sistema gli averi della defunta, scopre qualcosa di cui non aveva mai sospettato: la genitrice, la sua mamma che pensava di conoscere perfettamente, era omosessuale. La notizia la sconvolge completamente e, nonostante la sua apertura mentale, si ritroverà a dover affrontare i suoi latenti - e forse non del tutto consapevoli - pregiudizi.
La quinta – l'ultima - ricca, ha un marito di successo e due figli viziatissimi che l'hanno abbandonata appena divenuti economicamente indipendenti disinteressandosi di lei, ma usandola quando ne hanno bisogno. Anche il consorte si approfitta spesso della sua ingenuità, arrivando a tradirla anche palesemente, ma all'improvviso è colpito da un forte infarto. Anna si scoprirà capace di perdonare, amare e ricominciare una nuova vita accanto al marito ormai invalido e non più indipendente.
Storie diverse e apparentemente slegate fra loro, ma che hanno un elemento in comune: uno o più episodi stravolgono completamente le vite di tutte e cinque, ma nessuna di loro soccomberà o si lascerà trasportare dagli eventi o da sentimenti negativi.
Non ci è dato sapere se i protagonisti e il loro vissuto sono ispirati a persone e fatti reali, ma sicuramente sono tutti racconti piuttosto verosimili e queste protagoniste, con i loro problemi, con gli sconvolgimenti e le loro capacità e determinazione, sono rappresentative di tante altre donne, ma di cui si parla sempre troppo poco.
Ognuno quindi, indipendentemente dal sesso di appartenenza, si potrà facilmente identificare con uno dei personaggi e avere l'occasione di riflettere su alcune delle problematiche più profonde ed esistenziali più comuni.
Il libro è corredato di un cd, nel quale, con musica di Andrea Ferrante, vengono cantati o raccontati alcuni estratti del testo dell'autrice.
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