Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

26/12/24 ore

Dalla lettera del diavolo alla moneta di Giuda, esce l’atlante dei luoghi misteriosi



Dalla moneta di Giuda alla lettera scritta da un diavolo innamorato a una monaca di clausura. Passando per la ghigliottina di Caravaggio, pietre guaritrici, spade magiche e finanche l'abito di Atlantide. Senza dimenticare l'uovo dell'eclissi e una misteriosa pergamena 'in bianco' che esaudisce tutti i desideri. A far scoprire oggetti elughi misteriosi d'Italia è un libro di Isabella Dalla Vecchia, fondatrice di www.luoghimisteriosi.it e collaboratrice della trasmissione 'Mistero' di Italia 1 e della rivista Fenix.

 

 

Si intitola 'Oggetti misteriosi, inspiegabili e magici in Italia' (Eremon Edizioni, con prefazione di Sabrina Pieragostini). Il libro è un viaggio nell'Italia magica che unisce culti e tradizioni pagane, radici cristiane e storie misteriose narate attraverso studi e ricerche sul posto. Non più antikitera o pila di Baghdad, dunque: questo libro parla di oggetti esclusivamente italiani, da quelli più insoliti, a cui nessuno è ancora stato in grado di dare una spiegazione.

 

Dall’orologio a moto perpetuo di Zamboni al computer di pietra di Matelica, dal martello dell’Agabbadora al baroscopio in grado di prevedere i terremoti. Oggetti, cose senza anima, si è soliti ripetere. Ma è davvero così? ''Non proprio - spiega Dalla Vecchia all'Adnkronos - perché quando essi parlano sanno raccontare storie incredibili, vicende della nostra storia che avremmo altrimenti dimenticato''.

 

Il percorso culturale ed esoterico di queste pagine raccoglie una serie di antichi oggetti rintracciabili in ogni angolo della penisola italiana, vanto della nostra cultura, replicati e diffusi da scienziati e artisti di tutto il mondo. ''Il Disco di Festo viene studiato in ogni angolo del nostro pianeta? È una probabile copia del nostro Disco di Magliano - spiega ancora l'autrice - La ghigliottina? È un’idea di Guillotin dopo aver visto quella di Caravaggio. Le vicende di Re Artù? Sono state narrate per la prima volta in Italia''. E questo è solo un assaggio delle decine di oggetti insoliti e magici descritti in questo libro. Oggetti misteriosi e inspiegabili, eterna eredità di un passato ancora in gran parte ignoto.

 

Nel Santuario del Lago d’Orta, ad esempio, è conservato un robot di un drago, a ricordo di Tarantasio il drago che avrebbe popolato l’Italia settentrionale quando la Pianura Padana era ancora un enorme lago. Fu miracolosamente allontanato da San Giulio a difesa degli abitanti del luogo. Stiamo parlando solo di una leggenda? ''Non proprio - sostiene Isabella Dalla Vecchia - perché nella stessa sacrestia del santuario viene conservata un'enorme vertebra appartenuta al terribile animale… dopotutto le leggende hanno sempre un fondo di verità''.

 

Vengono chiamate anche 'Brotlaibidole', nome che in tedesco significa 'Idoli a forma di pagnotta', le piccole tavolette della lunghezza di circa otto centimetri, di forma ovale o rettangolare, che stanno comodamente in una mano e recano scolpiti piccoli segni molto semplici, come cerchi, linee, croci. Nessuna tavoletta è uguale all’altra, caratteristica che riduce le ipotesi sul loro utilizzo, ma che impegna enormemente molti studiosi che stanno lavorando incessantemente per una soluzione all’enigma.

 

Ricercatori intervenuti da tutto il mondo si sono riuniti presso il centro di ricerca a Cavriana, cittadina a nord di Mantova, il cui Museo Archeologico dell’Alto Mantovano, situato ai piedi della Rocca medievale, ospita alcuni di questi straordinari oggetti. Nessuno è ancora riuscito a darne spiegazione. Sembra incredibile, ma in Italia esiste un baroscopio in grado di prevedere i terremoti.

 

 

Lo strumento presenta una linea graduata in cui vengono indicati i mutamenti atmosferici. Ma riserva una piccola anomalia: l’ultima linea sottolinea la parola 'terremoto'. Oltre a sole, pioggia o neve, questo straordinario oggetto indicherebbe se l’indomani avverrà un cataclisma di tale portata. ''Uno scherzo? No - sottolinea l'esperta di luoghi e oggetti misteriosi - anni fa in seguito ad un sisma molto forte, il parroco che lo aveva in possesso ricordò di aver notato lo strumento indicare giorni prima proprio quella strana scritta, 'Erdbeben', ovvero terremoto''.

 

Ce lo invidia tutto il mondo perché è un autentico 'computer di pietra'. È il globo di Matelica, uno degli oggetti più misteriosi, in grado di fornire informazioni precise sul cambiamento delle stagioni e sul movimento degli astri. Un oggetto straordinario se si pensa che funziona solo a Matelica e in nessun’altra parte del mondo. Chi lo ha costruito e perché? Potrà sembrare incredibile ma in Italia abbiamo una pergamena in grado di esaudire qualsiasi desiderio.

 

Si trova a Cava de’ Tirreni e viene chiamata la ''pergamena in bianco''. Fu consegnata da Ferdinando I d’Aragona, come dono agli abitanti della città per averlo soccorso durante una battaglia dagli esiti disperati. Disse che avrebbe esaudito qualsiasi desiderio che vi fosse scritto, ma la pergamena è ancora vuota. Non è da considerarsi fuori dal comune, ma di certo ha acquisito negli anni una forte carica 'magica' probabilmente nel caso si scrivesse realmente una richiesta, Ferdinando accorrerebbe fin dall’aldilà per esaudirla, dopotutto un re non lascia mai nulla di incompiuto.

 

Può il diavolo innamorarsi? Lo dimostra la lettera del diavolo che si trova all’interno del convento di clausura delle suore benedettine nella città di Palma di Montechiaro. Essa contiene simboli incomprensibili tranne per la data dell’11 agosto 1676 e la parola 'ohimè'. La lettera sarebbe stata lanciata, accompagnata da un sasso, contro la suora benedettina Maria Crocifissa della Concezione (Isabella Tomasi, antenata di Giuseppe Tomasi di Lampedusa) dal demonio nel tentativo di tentarla.

 

Egli, innamorato della fanciulla, le avrebbe scritto una dichiarazione d’amore, caso unico perché il maligno offrirebbe d’abitudine gloria e denaro in cambio dell’anima del malcapitato, di sorta ha in effetti un approccio d’affari. Chiedendole una firma in coda allo scritto, la devota avrebbe risposto con l’unica parola leggibile: 'ohimè'. L’eterna nostra domanda resta da sola, e 'brucia': se il diavolo si fosse veramente innamorato di Maria Crocifissa e soprattutto, nel caso lei avesse ceduto al corteggiamento, sarebbe stato disposto ad abbandonare il male per amore?

 

Salvatore Balasco

 

 


Aggiungi commento