Il 24 febbraio ricorre l’anniversario dell’invasione russa in Ucraina. Da quel fatidico giorno nulla è cambiato: morti, feriti, distruzioni, profughi, battaglie che si susseguono. Armi che non cessano di uccidere tentano di strappare dalla loro parte la ragione, come se fossero arbitri del destino umano.
Un vero disastro umanitario che è straripato in tutto il mondo, con ripercussioni di crisi economiche, rincari, penuria di generi alimentari e di materie prime.
La guerra ucraina ha imposto un confronto che non ha limiti nemmeno nello scacchiere internazionale, in quanto ormai si decide il destino del mondo contemporaneamente a Taiwan, in Corea, in Medio Oriente e in altre parti del mondo, perché si sono delimitati degli ulteriori confini di una nuova guerra fredda tra i due blocchi di super potenze, che allineano tra le loro schiere i paesi più abitati al mondo, come l’India e la Cina.
Nemmeno al tempo delle due grandi guerre del ‘900 avevamo messo in gioco così tante potenze e coinvolto così tanti popoli in guerra. In questo scenario il rischio di annientamento reciproco con le bombe nucleari, che ben nove stati hanno già pronte all’impiego, collima con le intenzioni di vittoria dei contendenti. Dire che stiamo a un passo dalla guerra mondiale è in verità un eufemismo, per non dire che essa è già in atto e che ci vede schierati nel patto atlantico.
La determinazione dei contendenti non dà spazio a trattative, che di fatto non sono state mai avviate. Il delirio di onnipotenza ci spinge a un’intensificazione della produzione bellica motivata dal tentativo di imporre la propria supremazia militare.
A fronte di questa arroganza globale perpetrata a gran voce dal mainstream, che non smette di soffiare sul fuoco, si rende necessaria un’ alternativa al ricorso alle armi a tutti i costi, che sia un accorato richiamo alla trattativa di pace.
È così che con le loro rime alcuni poeti tentano di creare dissonanze a questa folle corsa alla morte, ribadendo che il pianeta che abitiamo non è fatto solo per morire ma anche per vivere in pace: un no alla guerra che serva a dare speranza a un mondo che non conosce tregua, un’ alternativa di pace che non vogliamo lasciare solo alla voce di Papa Francesco.
A cura di Cristiano Carta venerdì 24 febbraio, alle ore 17.00, Duska Bisconti, Cristiano Maria Carta, Tiziana Colusso, Stefania Di Lino, Anna Ferretti, Fabio Giardinetti, Luca Giordano, Alessandro Iannotta, Giovanni Lauricella, Carmela Mascio, Franco Piol, leggeranno le loro poesie contro la guerra nella Villetta Social Lab a cui siete tutti invitati.
*****************
No War!
Villetta Social Lab
Via degli Armatori 3 (Garbatella) Roma
venerdì 24 febbraio 2023
ore 17.00
é uscito il N° 118 di Quaderni Radicali "EUROPA punto e a capo" Anno 47° Speciale Maggio 2024 |
è uscito il libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "Napoli dove vai" |
è uscito il nuovo libro di Giuseppe Rippa con Luigi O. Rintallo "l'altro Radicale disponibile |