Con un parossistico massacro i terroristi di Hamas, sabato 7 ottobre 2023, hanno aggredito alcuni kibbutz nel distretto meridionale d'Israele. È l'assurdo delirio di una nuova guerra, mai terminata.
RINO MELE
Disegnare quadrati, rettangoli senza pace
7 ottobre 2023. Se dovessi raccontarlo
a qualcuno che non sa niente
di quel giorno
- a un morto o a un bambino non
ancora nato - gli direi
che la vita è tornata indietro:
un torrente
che s'è piegato straziandosi verso
la sorgente e l’acqua
non ha più lo stesso colore:
le onde ferme trasformate in pietra
che riprendono
la furia di prima. Apriamo un foglio,
disegniamo un rettangolo,
uno dei lati
è il mare, quello spazio
all’improvviso
diventa l'apocalittico tino in cui ribolle
il sangue:
Israele ha, al suo interno, Gaza
come un cuore malato
ma anche Israele è dentro altre terre
che si sentono invase.
Sono figure geometriche,
ombre
che si staccano da un quadro,
la terribile
metonimia di trovarsi accanto
chi ti rifiuta
e sente stretto lo spazio: un reciproco
divorarsi,
l’impietoso mordere, spezzare le linee,
il confine
che non protegge più,
su cui ognuno si dirupa. Ecco, sul foglio,
quel piccolo rettangolo
è Gaza, dentro uno più grande
che è Israele:
ogni quadrato, ogni rettangolo
è la bocca che divora il vicino, lo strazia.
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Rino Mele (Premio Viareggio Poesia 2016, terna finale con “Un grano di morfina per Freud", ed. Manni) scrive, il venerdì e il martedì, su “Agenzia Radicale”. Dal 2009 dirige la Fondazione di Poesia e Storia. Il nome della rubrica è “Poesì”, come nel primo canto del “Purgatorio” Dante chiama la poesia.
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