Presentato al Festival di Cannes nel 2023, Perfect Days, di Wim Wenders, non solo ha ottenuto il Premio della Giuria Ecumenica e il Prix d'interprétation masculine all’attore protagonista Kōji Yakusho, ma è stato anche selezionato per competere all’Oscar 2024 Oscar come miglior film in lingua straniera.
Il film racconta la storia di Hirayama (Koji Yakusho), un uomo di poche parole, dignitoso, tranquillo che abita in una piccola casa nel verde, incastonata tra i grattacieli: si guadagna da vivere facendo pulizie nei bagni pubblici di Tokyo, accettando una serena routine.
Una vita solitaria la sua, ma arricchita da piccoli, significativi gesti che denotano attenzione verso gli altri, come per un bambino che si è allontanato dalla mamma, un giovane collega un po’ strambo, un barbone, il ragazzo del bar, un malato terminale, la nipote adolescente fuggita di casa e così via.
Vive in un quartiere pieno di piccoli caffè, di librerie con opere di Patricia Highsmith o romanzi di giovani scrittori giapponesi. Hirayama va al lavoro con il suo minivan che guida mentre ascolta canzoni di Patti Smith, Lou Reed, Van Morrison, The house of the rising sun degli Animals e tante altre. Ama leggere molti libri e fare fotografie di alberi guardando il cielo nella pausa pranzo.
Mentre svolge le sue attività quotidiane, immagini sfocate del passato ritornano a lui in bianco e nero: s’intuisce che forse proviene da una famiglia benestante e che ha avuto problemi con il padre, ma tutto ciò ormai non conta più, è stato superato.
E l’interazione tra vita passata e presente fa riflettere su ciò che è davvero importante nella vita e sugli inutili bisogni creati da una società consumistica. Un personaggio dignitoso, saggio, quello di Hirayama, magistralmente interpretato da Koji Yakusho, che trova serenità e pace nella solitudine, con lo sguardo rivolto verso le chiome degli alberi e cielo, apprezzando il benefico potere della musica.
“Il concetto di bagno pubblico è assai diverso da quello di noi occidentali: non esiterei a definirlo un mini-santuario di pace e dignità(…) - ha affermato il regista - Il protagonista ha scelto con consapevolezza un impiego umile. Quest’uomo rappresenta un piccolo pezzo di utopia. Nelle nostre vite manca la sensazione di vero appagamento: manca enormemente, sono il primo a confessarlo. La terribile malattia dei tempi è la paura di perderci qualcosa, mentre la caratteristica principale di Hirayama è che non gli manca nulla (…).
Il Giappone è stato a lungo la mia “patria spirituale”, per il rispetto verso il bene comune, l’idea che ognuno si preoccupi per le istituzioni e i beni collettivi e ne tragga un beneficio identico. Arrivando a Tokyo, l’anno scorso, nonostante un lockdown molto duro, ho notato come la città avesse mantenuto un grande rispetto per il bene comune, le strade o i parchi, l’attenzione per quanto appartiene a tutti noi. Al contrario per esempio di quanto accaduto a Berlino. Per questo ho pensato che fosse un argomento importante, quello del bene comune, e che avesse un senso maggiore ambientare il film in un paese come il Giappone”
Senz’altro un bel film che si avvale di validi interpreti come Kôji Yakusho, Min Tanaka, Tokio Emoto, Aoi Yamada, SayurI Ishikawa, Arisa Nakano, Yumi Asô, Tomokazu Miura. La sceneggiatura è di Takuma Takasaki e Wim Wenders.
Notevoli fotografia di Franz Lustig, musiche di Patrick Watson.
Tra i numerosi film del regista ricordiamo La lettera scarlatta, Alice nelle città, Falso movimento, Nel corso del tempo, L'amico americano, Hammett - Indagine a Chinatown, Lo stato delle cose Paris, Il cielo sopra Berlino, Fino alla fine del mondo, Così lontano così vicino, Lisbon Story, Crimini invisibili, The Million Dollar Hotel, La terra dell'abbondanza, Non bussare alla mia porta, Palermo Shooting, Ritorno alla vita, I bei giorni di Aranjuez, Submergence.
Ecco il trailer del film (da FilmIsNow Trailer Italia)