Film di chiusura del Festival di Cannes 2023, Un anno difficile, diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano, è una commedia ironica su clima, paradossi e contraddizioni della nostra società.
Il film racconta la storia di due amici, Albert e Bruno (Pio Marmaï e Jonathan Cohen), che vivono di espedienti, entrambi pieni di debiti e ridotti sul lastrico per una forma di consumismo compulsivo. Bruno sta perdendo casa e moglie, Albert vede poco la sorella, poiché il marito pretende che saldi un vecchio debito.
Nel tentativo di cambiare vita, cominciano a frequentare gruppi di attivisti, schierati contro il consumismo compulsivo, i quali lottano per l’eco-responsabilità, lanciando l'allarme sul futuro climatico del pianeta.
I due registi francesi Olivier Nakache e Éric Toledano tornano a lavorare insieme in Un anno difficile, dopo aver collaborato già in ben 7 film, in particolare dopo il grande successo di Quasi amici - Intouchables (2011). A quanto pare prima di scrivere la sceneggiatura, i registi hanno contattato degli attivisti climatici, presenti anche nel film come comparse. Amanti dell’Italia e della commedia all’italiana poi hanno organizzato un tour includente Torino Film Festival, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, rilasciando varie interviste.
“Siamo tornati al cinema creando una fotografia dell’epoca in cui viviamo - hanno affermato i registi - Ci interessano i movimenti della società (…)Niente è inventato, anche se ogni tanto i giornalisti ci dicono che nei nostri film i personaggi sembrano caricaturali, cerchiamo la finezza non la caricatura(…) Volevamo mettere in luce i paradossi che sono presenti nella vita di ciascuno di noi. A volte anche noi ci sentiamo tirati da una parte o dall’altra, abbiamo girato lo specchio verso di noi, verso anche le nostre contraddizioni.
Abbiamo cercato protagonisti che fossero all’inizio apparentemente molto lontani: due che vivono di espedienti e i ragazzi impegnati per salvare il pianeta. In Francia c’è uno slogan ormai diventato politico che li distingue: quelli della fine del mese e quelli della fine del mondo. Volevamo raccontare i paradossi e le contraddizioni della nostra società che è diventata sempre più complicata (...)
Tutti noi facciamo i conti con paradossi e tante forme diverse di dipendenza, è per questo che ci siamo sempre riferiti alle grandi commedie italiane, che ci fanno riflettere e ci mostrano anche degli ideali, ma lo fanno con umorismo, con il tono leggero della commedia. Abbiamo incontrato anche membri di un’associazione che si occupa per volontariato di persone che si sono indebitate all’eccesso, e fra di loro ci sono anche ex banchieri. Cerchiamo sempre di attingere alla realtà. Sicuramente questo film si pone l’obiettivo di essere una riflessione molto ampia sulla società con tutte le sue contraddizioni e paradossi con cui tutti noi siamo costretti a fare i conti.” (da Coming soon)
Comunque al di là di paradossi e contraddizioni, il problema climatico esiste e diventa sempre più urgente cercare delle soluzioni, finora mai trovate e attuate per l’opposizione di alcuni paesi nelle varie COP (Conferenze delle parti sul clima) a partire da quella di Rio del 1992 fino all’attuale Cop 28, dalla quale speriamo venga fuori qualcosa di concreto.
Un film senz’altro coinvolgente che si avvale di un buon cast includente Pio Marmaï, Jonathan Cohen, Noémie Merlant, Mathieu Amalric, Luàna Bajrami, Grégoire Leprince-Ringuet, Sandrine Briard, Oussama Kheddam, Danièle Lebrun, Jean-François Cayrey, Gaia Warnant, Margot Bancilhon, Charlie Nelson, Sophie Parel.
La fotografia è di Mélodie Preel, le musiche sono dei Grandbrothers.
Tra i film dei due registi ricordiamo Je préfère qu'on reste amis. (2005), Primi amori, primi vizi, primi baci (Nos jours heureux- 2006), Troppo amici (Tellement proches. 2009), Quasi amici - Intouchables (2011), Samba (2014), C'est la vie - Prendila come viene (Le sens de la fête. 2017), The Specials - Fuori dal comune (Hors normes-2019).
Ecco il trailer (da I Wonder Pictures).