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24/11/24 ore

Tutti lo sanno di Asghar Farhadi. Segreti e bugie nella Spagna rurale



Scelto come film d'apertura del del Festival di Cannes 2018, il film Tutti lo sanno (titolo internazionale Everybody Knows) diretto dal regista iraniano Asghar Farhadi, racconta la storia di Laura (Penelope Cruz) che ritorna dall’Argentina al suo paese d’origine in Spagna per il matrimonio della sorella. 

 

In tale occasione ritrova i suoi cari parenti e amici, tra i quali in particolare Paco (JavierBardem), l’amore della sua giovinezza. Riceve un’accoglienza calorosa con baci abbracci, seguita da un matrimonio gioioso con vini e cibi in abbondanza, danze frenetiche  e grandi festeggiamenti.

 

Purtroppo improvvisamente dolore, angoscia e disperazione prendono il posto di allegria e gioia, quando la figlia di Laura, Irene (Carla Campra) viene rapita: si sviluppano allora dinamiche impreviste nei rapporti familiari che fanno cadere maschere, svelano bugie, strappando veli da segreti che in fondo “tutti sanno” in un piccolo paese, ma che ipocritamente fingono di non conoscere.

 

I rapitori chiedono una grossa somma di denaro che il padre della ragazza, Alejandro (Ricardo Darin) non possiede, mentre tra parenti ed amici si scatenano antichi conflitti legati a vigne contese. Alla fine in Paco predomina l’amore sul possesso di una proprietà che vende per salvare Irene, mentre i falsi segreti si sgretolano.

 

Il film assume la veste di un thriller, pur ponendosi in realtà obiettivi etici e didascalici verso comportamenti ipocriti che non risparmiano nemmeno le piccole società rurali.

 

Nettamente diviso in due parti molto diverse tra loro, troppo brusco e inaspettato appare passaggio da gioia a dolore, quando l’atmosfera vivace e vitale della prima parte viene rimpiazzata da cupe e tragiche vicende, intrighi e falsità.

 

Belle le scene dei giovani che amoreggiano nell’antico campanile tra ingranaggi di un orologio e svolazzanti colombe, luogo dal quale si osserva la vita del piccolo paese.Alcuni critici per queste scene hanno paragonato il film di Farhadi a “La donna che visse due volte”di AlfredHitchcock, ma in verità non bastano un campanile e la suspense a creare una somiglianza tra due registi così diversi tra loro.

 

Un film comunque da vedere, per innegabile bravura degli attori e particolare contesto sociale. La sceneggiatura è dello stesso Farhadi, la fotografia di José Luis Alcaine, le musiche di Alberto Iglesias. 

 

Tra le opere di A. Farhadi ricordiamo Dancing in the DustThe Beautiful CityAbout Elly (Orso d'argento per il miglior regista al Festival di Berlino del 2009), Una separazione, (il suo miglior film vincitore dell'Oscar per il miglior film straniero nel 2012 ed altri premi), Il PassatoIl cliente.

 

Ecco un video su film e attori. (da TGPost)

 

Giovanna D’Arbitrio

 

 


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