Quella di Nato a Casal di Principe è una storia vera e di dolore. E' la storia di Amedeo Letizia, della sua famiglia e di suo fratello Paolo, un ragazzo che ha dei sogni in una terra martoriata dalla guerra di camorra, un ventenne con “la testa calda”, come tanti, che in una realtà difficile, alla fine degli anni '80 del secolo scorso, frequentando cattive compagnie cade vittima di una “lupara bianca”.
Il suo caso, chiuso in modo frettoloso, solo recentemente ha ottenuto giustizia, con il riconoscimento della responsabilità del gruppo criminale dei “Casalesi”.
“Nato a Casal di Principe” è stato prima un libro, edito da Minimum fax; poi è diventato film. Il merito va innanzitutto alla caparbietà del “protagonista di vita vissuta”, che ha spinto il regista Bruno Oliviero a creare un'opera cinematografica differente da quelle in stile Gomorra. “L'idea è stata quella di raccontare qualcosa di diverso sulla criminalità organizzata, da una prospettiva nuova”.
Nei panni di Amedeo Letizia recita Alessio Lapice, Donatella Finocchiaro e Massimiliano Gallo interpretano i genitori del ragazzo rapito e ucciso.
Dopo la partecipazione fuori concorso a Venezia, la pellicola è stata in anteprima proiettata il 3 ottobre in Parlamento, nella Nuova Aula dei gruppi parlamentari, per iniziativa di Luca D'Alessandro, membro della commissione Giustizia della Camera dei Deputati e dellla Commissione Vigilanza Rai. L'esordio nelle sale sarà il 6 Dicembre. (red.)