Veronica, sedicenne, ama il ragazzo del clan sbagliato. Il boss del quartiere rivale la castiga confinandola in un edificio fatiscente della sterminata periferia napoletana, in attesa di decidere quale seguito dare alla faccenda.
Custodia e sorveglianza vengono affidate a Totò, adolescente granitaro cresciuto troppo in fretta, come d'altronde la sua prigioniera .
La comunicazione tra i due si presenta subito difficoltosa. Lei lo rifiuta e lo disprezza lui cerca, come può, di contenere le intemperanze della ragazza ma, col passare delle ore, i due adolescenti si ritrovano affini per generazione e cultura (GF e Isola dei Famosi lei,leggende e favole campane lui) al punto da tentare, ormai complici, un’improbabile evasione.
Sogni, speranze, progetti, confessioni riempiono questo Intervallo fin quando scende la sera e la realtà presenta il suo conto.
Il regista, Leonardo Di Costanzo, nell’intervista di presentazione: “ … L’intervallo è la mia prima esperienza di fiction. Finora avevo realizzato film documentari, ma anche in questo lavoro mi è rimasta intatta la curiosità nei confronti del reale come dimensione inesauribile di ispirazione, la fiducia nelle sue infinite possibilità narrative. Perciò, anche in questo film, ho iniziato come nel documentario a osservare e ad ascoltare a lungo".
Tutto questo per raccontare una storia di adolescenti dove gli adulti non ci sono o sono al di ‘fuori’, avvertiti come minaccia o come portatori di regole e consuetudini da rispettare. Qui sono quelle della camorra che minaccia e blandisce e con le quali a gradi diversi è costretto a fare i conti chi continua a scegliere di vivere a Napoli …
Vincenzo Basile