Preceduta dai clamori scatenati alla vigilia dalle dichiarazioni di Paolo Virzì, nuovo direttore della manifestazione, a proposito dei 600.000 euro sborsati dal festival di Roma per far sfilare Scarlett Johansson sul red carpet capitolino e per lo scandaloso premio conferitole quale miglior attrice quando invece si è limitata a doppiare un software parlante (ma saremo ancora capaci di scandalizzarci? Per un film poi…) si è aperta ufficialmente ieri sera la trentunesima edizione del Torino Film Festival.
A scandire le fasi della serata l’orchestra di Bobo Rondelli.
Sul palco dell’Auditorio del Lingotto, storico tempio dei motori made in Italy, la prima star a brillare è stata la madrina, Luciana Littizzetto che immancabilmente ha punzecchiato direttamente e indirettamente presenti e assenti in sala.
Da Fassino a Renzi allo stesso Virzì fino alla immancabile disquisizione sul cellulare della Cancellieri.
A seguire ma non a stupire, data l’ormai consolidata consuetudine di imporre film americani come apripista nei maggiori festival internazionali, Last Vegas di Jon Turteltaub, il solito Bel Film - All Stars (Morgan Freeman, Robert De Niro, Michael Douglas,Kevin Kline), riunite per offrire al gentile pubblico il collaudato: paghi un biglietto e compri quattro protagonisti che aspetti?
Il bello viene dopo e meno male, con il gradevolissimo The Stag, commedia ad alta comicità di John Butler su un addio al celibato davvero senza precedenti.
”Che significa essere uomo? Cos’è la mascolinità e quali sono le caratteristiche maschili che possono oggi essere considerate positive? Volevo fare una commedia che fosse divertente ma che affrontasse questi concetti in modo veritiero.
I registi che affrontano temi di grande portata in modo aderente alla realtà, ma anche dolorosamente divertente, come ad esempio Alexander Payne, sono fonte d’ispirazione. Si pensi
a film come Sideways o ad altri studi sui maschi e le loro debolezze come a “A cena con gli amici”. Un felice esordio per il regista irlandese al suo primo lungometraggio. Ma è solo uno dei circa 200 film selezionati sui 4000 visionati e distribuiti tra le varie sezioni del festival che accoglieranno 46 prime mondiali e 25 internazionali.
Attesissimi gli italiani Pif (Pierfrancesco Diliberto), regista della sua opera prima, La mafia uccide solo d’estate, che tenta una dissacrazione comica dell’onorata società e il duo Ferrone-Manzolini con Il treno va a Mosca, sulla parabola storica del comunismo italiano, entrambi in concorso ma anche l’ultimo di Francesca Archibugi, Parole Povere e La pazza della porta accanto, conversazione con Alda Merini di Antonietta De Lillo.
Nella sezione Festa Mobile da segnalare in arrivo da Cannes l’Only lovers left alive di Jim Jarmush, Inside Llewyn Davis dei Coen e Enough Said, estrema fatica di James Pandolfini.
Per la retrospettiva New Hollywood: Suicide is Painless (american movies between 1967and 1976) i pilastri: Easy Rider, Bonnie and Clyde, The King of the Marvin gardens, Midnight Cowboy, Harold e Maude, Woodstock, The Parallax View ma anche i meno noti Cisco Pike, Fat City, The Swimmer,Electra Glide,Sisters, tutti sotto tutela di Elliot Gould venuto di persona a celebrarli.
Stimolanti le sottosezioni volute da Virzì all’interno del settore Festa Mobile.
Europop che riunisce i blockbuster europei come “La mossa del pinguino” per la regia di Claudio Amendola. Afterhours contenitore horror, splatter et similia con l’israeliano “Big Bad Wolves” diretto da Aharon Keshales, il nuovo film di Jodorowsky “La danza della realidad” e lo spagnolo, terrifico “Caníbal” e infine Big Bang Tv che sancisce la new entry della Televisione all’interno del TFF.
In giuria ufficiale : il presidente Gulliermo Arriaga (regista di amores perros),Stephen Amidon,scrittore, giornalista e critico cinematografico del Financial Times e del Sunday Times e autore de Il capitale umano,romanzo dal quale Paolo Virzì ha tratto il suo ultimo film e Franceca Marciano sceneggiatrice e scrittrice già collaboratrice di Salvatores, Cristina Comencini, Wilma Labate e Carlo Verdone. Mentre in quelle di contorno tra gli altri, Salvatore Mereu, Francesco Tullio Altan, Diego Bianchi (Zoro) e Luca Sofri.
Vincenzo Basile