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16/11/24 ore

Cloud Atlas, ovvero tutto è connesso



Cloud Atlas” diretto e sceneggiato da T. Tykwer e dai fratelli Wachowsky, tratto dall’omonimo romanzo di David Mitchell, ci offre una possente visione della storia umana attraverso sei storie ambientate in epoche diverse, ma presentate come eventi paralleli per evidenziare i misteriosi nessi che da un secolo all’altro legano gli esseri umani attraverso  le loro azioni, condizionandone le vite future. “Tutto è connesso” (come evidenzia il sottotitolo del film) in un universo immenso popolato da infiniti mondi e dai loro abitanti.

 

Le sei storie si svolgono in parallelo sul filo conduttore del principio “causa-effetto” della reincarnazione in cui ogni azione positiva o negativa si estende alla vita successiva nella lotta tra Bene e Male: nel 1839 un giovane avvocato americano Adam Ewing lotta contro la schiavitù; nel 1936 a Edimburgo un compositore bisessuale, Robert Frobisher, cerca di intrufolarsi nella vita di un celebre musicista lavorando come copista e confidando le sue disavventure nelle lettere inviate all’amico Rufus Sixsmith.

 

Nel  1972 a San Francisco Luisa Rey, una giornalista, indaga su un complotto per la costruzione di un reattore nucleare. Nel 2012 in Inghilterra un anziano editore, Tymothy Cavendish, cerca di fuggire da un ospizio in cui è stato rinchiuso dal fratello. Nella Seul del 2144 una giovane cameriera “clonata”, Somni 451,  si unisce ai ribelli e scopre che  le sue compagne sono uccise al termine del servizio e trasformate in cibo per altri “artifici” o cloni e prima di essere catturata ed uccisa riesce ad inviare al mondo la sua preghiera in difesa della libertà e della dignità di tuti gli esseri umani (clonati e non) contro ogni forma di brutale totalitarismo. Nel 2321, infine, in una Terra ritornata all'età della pietra dopo una distruttiva apocalisse,  Zachry racconta la storia del suo villaggio attaccato da esseri malvagi dai quali si salva entrando in contatto con membri di una civiltà aliena che lo aiuteranno a lasciare la Terra.

 

Il montaggio della pellicola è davvero molto particolare in questo viaggio senza soste nello spazio e nel tempo in cui personaggi, situazioni, eventi, azioni sembrano intrecciarsi e rincorrersi, causando spesso stordimento e disorientamento nello spettatore che solo alla fine giunge alla piena comprensione del messaggio  che dà un senso a tutto il film: in ogni epoca uomini e donne coraggiosi lottano e sacrificano perfino la propria vita per un ideale e il loro esempio positivo è come un germe prezioso che si propaga e si estende nel tempo “terreno” e  anche ad altre dimensioni dell’universo.

 

Un cast di eccellenti attori rende il film ancora più originale per la loro capacità di trasformarsi e “moltiplicarsi” in diversi personaggi con l’aiuto di un abile trucco: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Boadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess, Bae Doona, Susan Sarandon, Hugh Grant, James D’arcy, Ben Whishaw, Keith David sono interpreti poliedrici ed incisivi.

 

Il film è molto lungo e soprattutto nella fase iniziale, com’è stato già rilevato, lo spettatore incontra qualche difficoltà nell’inquadrare correttamente le varie storie e i diversi personaggi, ma lo sforzo tutto teso alla comprensione tiene desta l’attenzione e anche la vivacità dell’azione, esaltata dagli effetti speciali, impedisce di cadere nella noia stimolando l’interesse  fino alla fine.

 

Anche coloro che non credono nella reincarnazione, alla fine, sembrano affascinati dal messaggio positivo del film che esalta i valori di libertà, democrazia, pace, uguaglianza, solidarietà e rispetto per gli altri, valori per i quali tanti esseri umani hanno combattuto attraverso i secoli e  con il loro esempio ancor oggi incoraggiano altri a continuare la lotta.

 

Giovanna D’Arbitrio

 


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