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25/11/24 ore

Marijuana, cocaina e cancro ai testicoli: la fertilità maschile è a rischio


  • Silvia Soligon

Che siano “leggere” o “pesanti” il risultato non cambia, almeno per quanto riguarda la fertilità maschile: sia gli uomini che consumano marijuana, sia quelli che scelgono la cocaina mettono a rischio la loro possibilità di diventare padri.

 

Se, infatti, i riflettori sulla cocaina sono stati accesi già tempo fa da studi che hanno dimostrato che questa sostanza stupefacente distrugge le cellule indispensabili per la produzione dello sperma, una ricerca più recente, pubblicata sulla rivista 'Cancer', ha rilevato un aumento dell'incidenza di due forme di tumore ai testicoli molto gravi e che tendono a colpire gli uomini in età più giovane: i non-seminomi e i tumori a cellule germinali miste.

 

Gli autori della scoperta, ricercatori presso l'University of Southern California di Los Angeles, hanno focalizzato la loro attenzione sul consumo di droghe fra 163 giovani cui è stato diagnosticato un cancro ai testicoli e 292 uomini della stessa età in buona salute. In base ai dati raccolti gli esperti hanno concluso che l'uso della marijuana raddoppia la probabilità di sviluppare uno di queste due forme tumorali. Nulla si sa, però, sul modo in cui la marijuana riesce a scatenare lo sviluppo del cancro.

 

“Ipotizziamo”, ha spiegato Victoria Cortessis, responsabile della ricerca “che possa agire attraverso il sistema degli endocannabinoidi – il network cellulare che risponde ai principi attivi della marijuana – perché è stato dimostrato che questo sistema è importante per la formazione dello sperma”.

 

Allo stesso modo gli autori non sanno ancora spiegare con sicurezza perché abbiano riscontrato che il consumo di cocaina è, invece, associato a una riduzione del rischio di sviluppare un cancro ai testicoli. A tal proposito Cortessis ha, però sottolineato che “anche se le cellule germinali” di cui fa piazza pulita, come sopra accennato, la cocaina “non possono dare origine a un cancro se vengono distrutte prima, la fertilità è ugualmente compromessa”.


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