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17/11/24 ore

Addio a Franco Lauro


  • Fabio Viglione

Parlare al passato di Franco Lauro, non mi riesce. Non ancora. Franco Lauro è un campione di competenza, sensibilità e stile. Una di quelle persone che vivono la professionalità ed il rispetto per le sensibilità altrui in ogni modalità relazionale. Le sue parole vissute in una sobrietà raffinatissima, nel rispetto assoluto delle passioni che gli eventi raccontati suscitano. E gli eventi di sport si prestano ad accendere quelle passioni più viscerali e profonde. Emozioni forti che coinvolgono, talvolta irrazionalmente, milioni di persone.

 

Maneggiarle con cura, dispensando una equilibrata miscela di entusiasmo e sobrietà, non è cosa semplice. Ma è quanto Franco Lauro sa fare ogni volta che ci racconta un evento, ogni volta che ci accompagna, con mano sicura, a seguire una vicenda sportiva. Non c’è un evento che non riesca a raccontare con la sua consueta classe, affrontando anche i fronti polemici, talvolta inevitabili nella competizione, con equilibrio ed ineccepibile eleganza.

 

Una eleganza sobria, quella che più di tutte crea l’alchimia giusta tra l’evento e lo spettatore. Nel basket come nel calcio. La sua è una popolarità positiva che si nutre della stima conquistata in ogni ambiente, non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche in quel “popolo invisibile” che lo “ospita” nelle proprie automobili e nelle proprie case, attraverso le parole alla radio e le immagini della televisione.

 

La sua attenzione nei confronti della passione della gente è quella che lo rende attento a tutelare ed ascoltare la base del movimento, il cuore pulsante del mondo degli sportivi, degli appassionati. In quella elevata professionalità ed in tanta specifica attenzione nel rispettare tutte le sensibilità, c’è la voglia di tutelare tutti e ciascuno, senza lasciare indietro nessuno. Un atteggiamento mantenuto con spontaneità, costanza e non molto diffuso. Ho avuto il piacere di conoscerlo e di essere onorato della sua presenza in occasione della presentazione di un libro, scritto insieme all’amico Giorgio Merlo, sulla mia passione per il Torino.

 

Anche in quella circostanza, la sua massima professionalità e la sua generosa sensibilità non lo hanno certo abbandonato. Contrariamente a quanto, non infrequentemente, avviene in eventi di questo tipo, aveva fatto precedere alla presentazione, una attenta lettura. Ci sentimmo il giorno prima, sapeva tutto. Si era impadronito persino di quelle sfumature che a volte, chi scrive, lascia un po' in soffitta. In poche battute mi offrì una radiografia sentimentale e tecnica dello scritto davvero esemplare. Mi entusiasmò come una prodezza di un campione proposta con naturalezza sul campo da gioco.

 

D’altronde, quando si hanno valori professionali ed umani come i suoi, si mettono in campo sempre, anche in situazioni non da copertina, non da prima pagina. Davvero difficile trovare parole diverse dall’eccellenza pensando a lui. Ma molto più difficile parlare al passato parlando di lui.

 

 

Franco Lauro alla presentazione del libro Caro Toro di Giorgio Merlo e Fabio Viglione (Quaderni Radicali TV)

 

 


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