Lorenza Mazzetti è morta. La sua è stata una vita ricca di momenti drammatici e esaltanti. Nata a Roma il 26 luglio del 1927 dopo la morte improvvisa dei suoi genitori fu adottata, con la sorellina gemella Paola, dalla zia Nina Mazzetti, sposata con il cugino di Albert Einstein, Robert.
Furono le SS tedesche che frantumarono la loro infanzia con l’odioso e ignobile assassinio, tutto politico, della sua famiglia adottiva. Una vera e propria vendetta contro il fisico Premio Nobel che si era rifugiato in America.
“Lorenza e Paola - come ci ricorda la Repubblica nell’edizione di Firenze - scamparono alla strage di Rignano, avvenuta il 3 agosto 1944 ad opera dei soldati della Wehrmacht presso Villa il Focardo, dove invece rimasero uccise la zia e Luce ed Annamaria Einstein, moglie e figlie di Robert Einstein chesi suicidò nel 1945 stravolto dal dolore”.
Lory Mazzetti è stata una personalità di grande intensità intellettuale, di grande forza creativa e con un humour graffiante e piccante, dolce e puntuto, ma sempre delizioso e inimitabile. Il suo percorso (tutto sommato poco noto al paese del “grande ignoto collettivo” che è la cifra di una rimozione costante esercitato dal nostro apparato informativo…) è decisamente eccezionale.
Tute le sofferenze patite sono state vissute con lo spirito di un forte riscatto che ne faceva uno dei personaggi più deliziosi del panorama intellettuale italiano. Teneramente infantile, dolcemente acuta, pimpante e graffiante, intuitiva e geniale, ha anticipato molti dei percorsi - in particolare nel cinema - che hanno segnato le tappe di filoni fondamentali come il Free Cinema che con Lindsay Anderson, Tony Richardson, Karel Reisz e la stessa Mazzetti si definì con il famoso manifesto.
Esilarante è il suo racconto di come realizzò di nascosto il suo film “K”, rubando in modo rocambolesco le attrezzature e le pellicole alla Slade School of Fine Art di Londra - dove si era trasferita -. Il lavoro era tratto dalle "Metamorfosi" di Franz Kafka aveva come protagonista il pittore Michael Andrews. E poi “Together”, che vinse la "Mension au film del recherch" al Festival di Cannes del 1956. Tutto questo è da lei raccontato nella conversazione con Agenzia Radicale del marzo 2014 parlando del suo libro Diario londinese.
Il suo capolavoro è stato il romanzo autobiografico "Il cielo cade”, vincitore del premio Viareggio - Opera Prima del 1962, il cui tortuoso percorso per la pubblicazione descrive interamente la storia della nostra editoria.
E poi i suoi amori, le sue deliziose dispettose provocazioni, gli altri suoi libri: Con rabbia (1963) Uccidi il padre e la madre (1969) Il lato oscuro (1969), Il teatro dell’io: l'onirodramma. I bambini drammatizzano a scuola i loro sogni (1975), Diario londinese (2014).
Lorenza Mazzetti non ha mancato di dedicarsi alla pittura, culminata in due mostre distinte: Album di famiglia, con 80 dipinti che illustrano le vicende de Il cielo cade, e A proposito del Free Cinema, ritratti dei personaggi chiave del cinema inglese degli anni ‘50 e ’60.
Di seguito la conversazione ricordata, del 3 marzo 2014 su Agenzia Radicale Video.
- Diario londinese: conversazione con Lorenza Mazzetti (Agenzia Radicale Video)
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