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15/11/24 ore

Discarica a Monti dell'Ortaccio: rifiuti, abusi e refusi


  • Andrea Spinelli Barrile

Sull'emergenza rifiuti che attanaglia Roma da tempo si è detto di tutto e di più; ogni quotidiano locale e nazionale fa a gara per uscire con la notizia più succulenta, ma nel frattempo il problema permane: Malagrotta continua a fagocitare immondizia (lo farà fino a fine anno, ma il gioco della “proroga della proroga della proroga della proroga...” è famoso per non finire mai), i residenti di Valle Galeria muoiono per tumore il 30% in più del resto della città, le acque sono avvelenate ai pozzi e nelle falde, l'emergenza schiaccia, con la sua logica impositiva, tutto e tutti.

 

In tutto questo il commissario straordinario Goffredo Sottile ha trovato la soluzione per chiudere Malagrotta: dopo aver commissariato il commissariamento, aver annullato le scriteriate decisioni del suo predecessore, essersi trincerato in un silenzio assordante per settimane, né è uscito pitagoricamente per annunciare la sua scelta: i Monti dell'Ortaccio.

 

Quest'invaso, vicinissimo a Malagrotta e di proprietà del Co.La.Ri., il Consorzio facente capo al solito Manlio Cerroni, è oggi al centro di polemiche ferocissime; polemiche annunciate da Agenzia Radicale oltre un anno fa, quando pubblicammo alcune perplessità sul sito di Monti dell'Ortaccio.

 

Il problema sono le autorizzazioni: quell'invaso è stato preparato da Cerroni da tempo senza alcuna autorizzazione da parte del Comune, abusivamente; proprio ieri è stato pubblicato un dossier dei vigili urbani, contenente alcune valutazioni ed evidenze delle quali Agenzia Radicale ha parlato già in tempi non sospetti.

 

Le attività di preparazione dell'invaso sono completamente prive di autorizzazione” si legge nel dossier, di cui ha dato notizia il presidente del Municipio XV Gianni Paris: “la Giovi Srl non produceva tra i vari e voluminosi atti documentali, alcuna autorizzazione rivolta e ai movimenti di terra e alla stessa escavazione”; una denuncia identica, con identiche rilevazioni ma cui non ha fatto seguito alcun provvedimento o alcuna denuncia (il dossier dei vigili verrà consegnato alla procura di Roma, nell'ambito di un'inchiesta giudiziaria proprio sui Monti dell'Ortaccio) era stata mossa da Agenzia Radicale, dopo una segnalazione di Legambiente, il 4 febbraio 2011.

 

Il problema reale resta il “come” costruire questa discarica: anche i Radicali in Consiglio Regionale hanno ravvisato la stessa perplessità, chiedendosi come mai creare una vasca Poulder ai Monti dell'Ortaccio, inutile se ivi verranno smaltiti solo rifiuti inerti (il sospetto è che si continui con la attuale modalità di smaltimento, ovvero gettare il rifiuto talquale direttamente in discarica); senza garanzie sullo smaltimento, sul “come”, la discarica è inaccettabile come soluzione.

 

Senza stanziamenti economici, investimenti, senza un protocollo d'intesa con i cittadini a garanzia delle bonifiche su Malagrotta (da far partire immediatamente) e della sicurezza di Monti dell'Ortaccio sarà impossibile venirne a capo. Il problema rifiuti resta e continuerà a rimanere un problema di ordine pubblico e non ambientale: è solo per questo motivo che si comincia a pensare all'onerosissima soluzione dell'esportazione: l'equivalente del ramazzare la polvere giù dalla finestra del balcone.


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