Lo scorso 4 marzo un fabbricato è parzialmente crollato a Napoli in via Riviera di Chiaia, al civico 71, nella zona del lungomare, all'angolo con via Arco Mirelli. L'edificio si trova di fronte al cantiere della linea 6 del metrò in Piazza della Repubblica e, per fortuna, dal comando provinciale dei vigili del fuoco fanno sapere che non risultano dispersi convolti nel crollo del palazzo.
E mentre si scava a mano - l'intervento di una ruspa ha provocato, infatti, un altro crollo di piccola entità che ha indotto vigili del fuoco, carabinieri e polizia a cambiare strategia - alcuni residenti denunciano che da tempo c'erano stati dei segnali “premonitori“. 'Da due mesi quel palazzo era monitorato per presunte infiltrazioni'' - racconta un testimone che abita nel quartiere.
Dito puntato contro i lavori per la realizzazione della linea 6 del metro. È quanto emerge dai ventidue gli avvisi di garanzia per disastro colposo che la polizia si accinge a notificare ad altrettanti soggetti coinvolti nel crollo dell'edificio della riviera di Chiaia a Napoli. E tra loro c'è anche il Comune di Napoli, che è parte offesa. Il crollo del palazzo a Chiaia è un distastro annunciato.
Molti erano stati gli allarmi lanciati in passato sul web e sui giornali. Il più scottante tra questi è la lettera del 16 febbraio 2011 scritta dal geologo Riccardo Caniparoli e inviata al Comitato Civico di Portosalvo per la difesa del patrimonio storico-artistico.
“Alla Riviera di Chiaia si sta perpetrando uno scempio, oltre a distruggere la Villa Comunale oggi, come avevo previsto 21 anni fa anche i palazzi della Riviera di chiaia si allagano per la risalita della falda freatica e della falda termominerale dell'acqua ferrata, l'Ansaldo e le società che stanno realizzando la linea 6 della metropolitana oltre a nascondere ed a negare l'evidenza dei fatti stanno operando in modo illegale perchè scaricano in fogna senza alcuna autorizzazione le acque minerali che sorgono dal sottosuolo”.
É dunque l’antica sorgente del Chiatamone, buttata nella fogna del famigerato cantiere della linea 6 della metropolitana, ad aver causato il crollo del fabbricato alla riviera di Chiaia. Le prove del dissesto idrogeologico provocato dall'azione dell’uomo è sotto gli occhi di tutti.
Infatti come documentato dalle foto scattate all’epoca da Caniparoli si vede una perforazione all'angolo del Rione Sirignano dalla quale esce una notevole quantità di acqua con anidride carbonica che è stata deviata in fogna dall'ARIN e di acqua che nel cantiere dell'Arco Mirelli viene scaricata prima in vasca e poi in fogna ed infine tre immissioni in fogna di acqua su viale Gramsci.
“Ho chiesto di vedere il progetto e di acquisire i pareri della procedura di Valutazione di impatto ambientale –scriveva all’epoca Caniparoli - ma temo che non sia mai stato attivato alcun procedimento di VIA perchè sono trascorsi quasi due mesi ma mi hanno presentato una prima volta solo una montagna di carte inutili delle quali ho ritirato solo quattro documenti ed ho reiterato la richiesta che non è stata ancora esaudita”.
Al triste presagio realizzatosi con il crollo del 4 marzo scorso si aggiunge un’ulteriore prevesione allo stesso modo macabra. “Ad aggiungere lo scempio ho letto che la sovrintendenza ha approvato un parcheggio sotterraneo sotto Piazza Vittoria, e si parlava anche di altri progetti sotto la Villa Comunale, non farebbero prima a spianare tutta la villa e trasformarla in un desolante parcheggio di auto per la gioia di tutti? La follia non ha fine, pensa che proprio a piazza Vittoria in prossimità della chiesa c'è nel cortile del palazzo una sorgente minerale anche censita nei vecchi documenti. Si stà distruggendo la Città nel suo tessuto storico culturale e nessuno parla e la magistratura cosa fa? aspetta il prossimo disastro per intervenire?”.
Intanto venerdì 8 marzo 2013, alle ore 11.30 è convocata presso la Società di studi politici in piazza Santa Maria degli Angeli, una conferenza stampa in cui sarà presentato il volume “La metrocricca. Metropolitana di Napoli: l’impatto ambientale della linea 6” (La scuola di Pitagora editrice). Interveranno Riccardo Caniparoli, geologo ambientalista, esperto in impatto ambientale; Franco Ortolani, ordinario di Geologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Giuno D’Ecclesiis, Responsabile scientifico dell’associazione “Insieme per innovare”; Antonio Pariante, presidente del Comitato Portosalvo. L’iniziativa è animata dalla necessità di informare la cittadinanza delle ragioni scientifiche – legate ad una cattiva progettazione dei lavori della linea 6 della Metropolitana – che spiegano il crollo del 4 marzo.
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