La senatrice radicale evidenzia ciò che ormai chiaramente un tabù: "il panorama politico italiano è fatto di parole tra tutti, tranne con i Radicali”.
“Al di là delle differenze che c'erano e che ci sono - afferma Bonino -, siamo una forza politica che diversamente da altre sa tenere fede ai propri impegni, sa tenere comportamenti ed atteggiamenti responsabili ed istituzionalmente corretti, leali, trasparenti. Basta essere scorretti per farsi ascoltare".
Riferendosi all’ultima polemica incentrata al presunto odio nei confronti di Beppe Grillo, Bonino ritiene che “sull'incitare all'odio mi sembra che Grillo sia anche un buon maestro... Anche in Italia, come in altri Paesi, esiste una percentuale di voto populista o demagogico, che si è chiamato Di Pietro, Lega, e che oggi si chiamerà Grillo. Ma non è questo che mi preoccupa. Quello che trovo importante è la mediocrità della classe dirigente, questa capacità immarcescibile di metter la testa sotto la sabbia, di parlare di alleanze e mai di contenuti e di prospettive di contenuto, che tenacemente insiste nel mantenere tutti gli aspetti di poca o nessuna trasparenza, a parte dai conti propri, che alimenta tutti questi fenomeni”.
E sulla proposta di Renzi, che chiede il dimezzamento dei parlamentari: "Ecco, parlavamo di demagogia. Evidentemente ci sono non so se buoni o cattivi maestri, ma certamente degli allievi".
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