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16/11/24 ore

Mafia Capitale, Pannella denuncia il Comune per discriminazione razziale



Marco Pannella denuncia Roma Capitale per discriminazione razziale nei confronti dei Rom. La prova? Il nostro docufilm "Dragan aveva ragione", presentato al Senato della Repubblica in anteprima il 23 ottobre scorso grazie all'interesse del sen. Luigi Manconi, per via delle violazioni dei diritti umani e dei gravi reati contenuti nel lungometraggio.

 

Il silenzio che copre la violenza continua compiuta dalla giunta Marino sulle comunità Rom e Sinti è finalmente rotto dal leader radicale, che ha contribuito attivamente alla realizzazione del film, visionando il girato, fornendo spunti, intuizioni, riflessioni, e concedendo l'intervista centrale, che racchiude il significato politico del lavoro.

 

Non c'è più spazio, ora, per i difensori a oltranza del primo cittadino, il cui tentativo di lanciarsi come "sindaco dei diritti umani", nonostante certo associazionismo e politica compiacenti, è stato purtroppo smentito dai fatti, tutti contenuti nella denuncia presentata da Pannella e curata dall'avvocato Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzo.

 

Il film documenta ordinanze e sgomberi illegali, disastri ambientali, segregazione razziale, violenze compiute dalle forze dell'ordine: come suggerisce la denuncia radicale, il razzismo sembra proprio essere funzionale alla corruzione. Sì, perché è difficile non collegare l'accanimento dell'amministrazione nei confronti dei Rom con lo schema tratteggiato dall'inchiesta di Pignatone.

 

Tanto che la comunità protagonista del film, fuggita dal campo di Castel Romano, subisce ogni sorta di vessazioni al fine di costringerla a tornare nel luogo in cui fruttava, secondo la procura, centinaia di migliaia di euro al mese alla cooperativa di Salvatore Buzzi; e le condizioni disumane in cui vivono le famiglie nei campi sembrano frutto diretto della spartizione dei fondi pubblici.

 

Ma al di là delle indagini in corso, ai cui imputati spetta il dovuto garantismo, sono le responsabilità politiche che emergono dal documento di Marco Pannella, che appare l'unico in Italia a considerare le leggi che tutelano i diritti umani fondamentali alla stregua delle altre, e a chiedere formalmente che si indaghi anche su tali sistematiche violazioni.

 

Altrettanto violata è la "Strategia Nazionale d'Inclusione per Rom, Sinti e Camminanti", ratificata dall'Europa nel marzo 2012 e mai applicata, affinché si possa continuare a spartire in modo poco trasparente il denaro pubblico senza accedere all'ampio quadro di finanziamento europeo, e a censurare la rappresentanza Rom prevista dal documento come componente istituzionale.

 

Avrà seguito giuridico la denuncia di Marco Pannella? Non si può far altro che augurarselo. Per il momento, rimane la forza di un atto politico coraggioso, che racchiude sessant'anni di storia a fianco dei diritti umani, della legalità e della trasparenza; e il gesto di un uomo che riconferma la sua capacità di unire la purezza della visione con l'efficacia del pragmatismo.

 

Camillo Maffia e Gianni Carbotti

 

 


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