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24/11/24 ore

La tenda, architettura sostenibile



Una strana concezione s'adombra nelle elezioni USA, quella della nuova “edilizia” che caratterizzerà l'occidente, pure qui in Italia non abbiamo abitazioni sufficienti alle masse di immigrati che da decenni vivono “provvisoriamente” stivati in edifici occupati, fenomeno molto diffuso nei paesi liberi.

 

Un'umiliazione scellerata che ha messo in ginocchio l'Occidente democratico, negli USA da alcuni anni si vedono strade-accampamento di immigrati che hanno passato la frontiera dal Messico causando uno stravolgimento sociale indescrivibile. 

 

Indipendentemente dal fatto che si interpreti il fenomeno da destra o da sinistra  risulta evidente che in USA, come anche in Europa, l'alloggio non fa più parte del benessere collettivo, in pratica l'emblema simbolo che una florida civiltà può rappresentare, la casa, da noi è andato a farsi benedire. 

 

Quella degli studenti universitari milanesi che per protestare per i fitti troppo alti si erano accampati nelle tende è solo un episodio di un problema da lungo tempo fuori controllo.

 

 

Sembra strano ma in USA ci sono degli strenui difensori di tale fenomeno, altrimenti non sarebbe più possibile varcare le frontiere e la componente di sinistra dei democratici preme su questo tema per non rinunciare al voto degli immigrati.

 


 

Se lo dice il sindaco democratico afroamericano Eric Leroy Adams di New York potete crederci: “A New York oggi ci sono due correnti di pensiero: chi sostiene che tutti sono liberi di andare in giro per il mondo, venire a New York e che noi siamo obbligati a prenderci cura di loro finché lo desiderano a spese dei nostri contribuenti, e l’altro pensiero ritiene che questo non sia sostenibile”. 

 

 

 

Lo dico per provocazione, il piano edilizio nazionale USA potrebbe diventare la tenda, come si vede dalle foto o dai filmati presi dalle riviste online, si è superata la concezione della favelas. Non penso che ci sbalordisca più tanto perché noi romani abbiamo via Pretoriano che sembra la fotocopia di questo fenomeno che è oltretutto localizzabile in varie parti della capitale ormai ridotta a domicilio all'aperto. Insomma tutta l'emigrazione del pianeta si riversa in una ristretta area politicamente minoritaria nel mondo, dove il rispetto dei diritti umani è abusato sino al degrado.

 

 

 

Dico tutto questo perché si è stravolto il significato dell'architettura, le condizioni urbane in occidente sono notevolmente cambiate, basta vedere le opere proposte per le Olimpiadi 2024 a Parigi all'insegna dell' architettura sostenibile che si è affrontato nell'articolo precedente. 

 

Concetto mirabolante pieno di novità fantastiche che si riduce, ahimè, a edifici ordinari quanto “invisibili” che non esprimono alcun carattere urbano, si va verso un'architettura necessaria quanto basta per assolvere i servizi per la quale viene progettata, assolutamente niente di più

 

A Parigi infatti, sono stati costruiti edifici anonimi, come ad esempio le residenze degli atleti senza l'aria condizionata che non pochi problemi ha creato a chi doveva gareggiare. Eccetto il Centre Aquatique Olympique e forse qualche altra costruzione, non c'è niente che stimola la curiosità di essere visto ma non solo, molte strutture e stadi sono temporanei, effimeri, tende per l'appunto, finite le gare verranno smontati e dell'olimpiade rimarrà solo il ricordo delle polemice paradossali sul sesso di Imane Khelif

 


 

 

Se a qualcuno piace l'architettura si rechi all'aeroporto e scelga fra le mete proposte, Cina o Emirati Arabi, li troverete quello che il vostro occhio sicuramente cerca, nel caso sei una foto modella o un' influencer il selfie è a Dubai.

 


 

Per quanto riguardano le nostre parti stiamo alle tende e teniamocele care perché ci potrebbe essere di peggio, come la molto possibile recrudescenza dell' occupazione delle case private in versione molto più aggressiva e dilagante di quella che già è in atto e non è una previsione tanto campata in aria, vi assicuro, anzi la Salis su questo si è messa lei già al sicuro e tanti altri sono in attesa.

 

Come diceva la buonanima di Houari Boumédiène Presidente dell'Algeria all'ONU nel '74 “Et ils n'iront pas là-bas en tant qu'amis. Parce qu'ils iront là-bas pour le conquérir. Et ils le conquerront avec leurs fils. Le ventre de nos femmes nous donnera la victoire”.

 

“E non andranno lì come amici. Perché andranno lì per conquistarlo. E la conquisteranno con i loro figli. I grembi delle nostre donne ci daranno la vittoria”. ( di G.L.)

 

 

 

 


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